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Un idolo per ogni Nazionale di Francia ’98, ve li ricordate tutti?

31 Marzo 2020

Luìs Airton OLIVEIRA

Credits: Michael Steele/EMPICS via Getty Images

Il grande Lulù, noto attaccante brasiliano con passaporto belga, svolse gran parte della sua carriera da calciatore in Serie A, principalmente tra Cagliari, Fiorentina e Bologna. Durante Francia ’98 si rese protagonista con il suo Belgio, servendo un assist decisivo per Wilmots nel match contro il Messico (2-2). Una figurina iconica di quello splendido mondiale.

Luis HERNANDEZ

Il biondo bomber messicano segnò quattro reti in quattro incontri, divenendo il primo marcatore della storia della sua Nazionale a segnare più di due gol in un torneo mondiale. Tra le realizzazioni, la più importante fu senz’altro quella arrivata a tempo scaduto contro l’Olanda, quando sfruttò con abilità un’indecisione di Jaap Stam ed infilò la palla in rete: un gol di fondamentale importanza che spedì il suo Messico agli ottavi di finale.

Dennis BERGKAMP

Una luce fra i tulipani, Bergkamp mostrò a tutto il mondo la sua immensa classe, fornendo tre assist e siglando due gol. Fra questi, l’indimenticabile realizzazione finita su infinite VHS, segnato all’Argentina ad un minuto dal novantesimo durante i quarti di finale: stop in corsa, finta a rientrare che disorientò Ayala e tiro di esterno destro all’incrocio dei pali. L’Olanda, così, tornò a disputare semifinale di una Coppa del Mondo dopo vent’anni e Dennis Bergkamp, per una notte, divenne l’eroe incontrastato della sua patria.

YOO Sang-Chul

Credits: Matthew Ashton/EMPICS via Getty Images

Versatile e potente, Yoo Sang-Chul fu senz’altro il faro della nazionale coreana di quel torneo. Contro il Belgio (1-1) segnò il gol che permise alla sua nazione di raccogliere l’unico punto della competizione e che causò l’eliminazione proprio dei Diavoli Rossi. Grazie alle sue ottime prestazioni, effettuò anche un provino con il Barcellona, ma il suo club, l’Ulsan Hyundai, lo aveva già promesso allo Yokohama Marinos. Possiamo ben immaginare i suoi umani rimpianti.

Lothar MATTHÄUS

Il centrocampista tedesco giocò in Francia il quinto Mondiale della sua carriera, dopo Spagna ’82, Messico ’86, Italia ’90 e USA ’94. Lothar raggiunse così il portiere messicano Antonio Carbajal che, all’epoca, era l’unico a poter vantare un tale primato, ottenuto in seguito anche dal suo connazionale Rafa Marquez e dal nostro Gigi Buffon. Matthäus giocò tutte le partite, tranne la prima. La sua Germania si fermò ai quarti, sconfitta dalla Croazia per 3-0.

Mehdi MADHAVIKIA

Il ventunenne iraniano troverà la più grande gioia della sua carriera la sera del 21 giugno 1998, a Lione. Fu l’autore, a quatto minuti dallo scadere, del gol che permetterà all’Iran di ottenere una clamorosa e storica vittoria contro gli Stati Uniti. La vittoria dei persiani entrò nella storia, anche per il forte connotato politico, e tuttora conserva il suo carattere simbolico: Mehdi Madhavikia ne fu il principale artefice.

Brian McBRIDE

Fu lui l’autore del gol degli Stati Uniti d’America nella sfida contro l’Iran, persa per 1-2. Un gol che non servirà ad evitare la grande umiliazione. Tutto qui? Assolutamente no. Vi dice niente questo nome? Provate a chiedere a Daniele De Rossi. Si tratta, infatti, proprio di quel Brian McBride che, otto anni dopo, fu colpito da una gomitata dal centrocampista romano.

JUGOSLAVIA

Quella Nazionale, in realtà, rappresentava la Repubblica Federale di Jugoslavia. L’ultima partita ufficiale della “vera” Jugoslavia risale, infatti, al 25 marzo 1992, contro l’Olanda. Successivamente, sarà riconosciuta come Serbia e Montenegro. Nella campagna francese, la selezione di Sinisa Mihajlovic, Predrag Mijatovic e Dejan Stankovic otterrà il pass per gli ottavi di finale dove uscirà di scena, eliminata dall’Olanda (2-1).