Una vita a sinistra: trenta terzini che hanno fatto la Storia
10 Aprile 2021
ROBERTO CARLOS da Silva
È il nostro festeggiato, principe di una generazione di terzini che in lui hanno trovato gioia e ispirazione. Una consacrazione che è iniziata con il suo arrivo alla corte del Real Madrid, e non provate a parlarne dalle parti della Pinetina, dove ancora si dannano l’anima per non averlo compreso e per esserselo lasciato sfuggire: spinta e copertura, difesa e offesa, Roberto Carlos nel contesto madridista si esalta, vincendo tutto quello che c’è da vincere e segnando di fatto un’epoca. Ed è nella storia del Real Madrid dal gennaio 2006, quando gioca la sua gara numero 330 con la maglia dei Blancos, diventando lo straniero con il maggior numero di presenze al Real. Chi ha superato? Alfredo Di Stefano. Non proprio uno dei tanti.
Joan CAPDEVILA
Campione d’Europa e Campione del Mondo con la Spagna, da titolare in tutte e due le manifestazioni. Basterebbe soltanto questo a confermare il valore e l’importanza del terzino nato a Tarrega nel 1978, cresciuto nell’Espanyol, maturato nell’Atletico Madrid ed esploso del tutto al Deportivo La Coruña prima e al Villareal poi. Quello con il Submarino Amarillo è l’apice della sua carriera, dal 2007 al 2011, 184 presenze e diciannove gol. Grandi prestazioni che confermano il suo valore, già evidenziato in Galizia, e che lo portano a impadronirsi della fascia sinistra delle Furie Rosse, diventando il titolare indiscusso.
John Arne RIISE
Un calcio sinistro di quelli che lasciano il segno, una corsa e una potenza che lo hanno reso davvero indimenticabile per ogni squadra in cui ha militato, dal Monaco al Liverpool – dove ha segnato veramente un’epoca – per arrivare a Roma e Fulham. Il rosso John Arne è arrivato nel Principato a neanche diciotto anni: una prima stagione di transizione e poi la graduale esplosione, tanto da attirare le attenzioni delle grandi della Premier League, habitat naturale per la tipologia di calciatore di cui il norvegese fa parte. L’arrivo al Liverpool nel 2001 e l’inizio di sette stagioni da protagonista, punto fermo dei Reds. Nel 2008 l’arrivo in giallorosso, dove ha bisogno di alcuni mesi di ambientamento per confermarsi uno dei grandi interpreti del ruolo moderno di terzino sinistro. Indimenticabile il suo gol al novantatreesimo in uno Juventus-Roma vinto dai Giallorossi.
Ashley COLE
Tra i migliori cinquanta giocatori della storia dell’Arsenal, inserito in un censimento condotto tra i tifosi dei Gunners. Potremmo anche fermarci qui per raccontare quello che Cole ha rappresentato per l’intero calcio inglese, vista poi la sua esperienza al Chelsea. Sei anni all’Arsenal, otto stagioni al Chelsea, una bacheca piena di trofei, tra questi lo storico scudetto dei Gunners del 2001-02 e la Coppa dei Campioni con i Blues nel 2011-12. Come da tradizione per i calciatori inglesi in Italia, del tutto da dimenticare la sua esperienza alla Roma, dove arriva a parametro zero e dove è il lontano parente del terzino sinistro ammirato in Premier League.
Patrice EVRA
Emoziona ricordare che questo ragazzo nato a Dakar e naturalizzato francese abbia al suo attivo una manciata di presenze con il Marsala in Serie C1, a diciotto anni o poco più, opportunità arrivata dopo i primi contatti con il Torino. Parte così la carriera di Evra, che dalla Sicilia poi arriva a Monza prima di consacrarsi con Nizza, Monaco e soprattutto al Manchester United, dove si ferma per otto stagioni. L’esperienza juventina porta in dote anche due scudetti e due Coppe Italia, oltre a una Supercoppa Italiana. Gocce nel mare di una bacheca piena di trofei.
Juan Manuel VARGAS
Nasce terzino, in Italia si evolve anche nel ruolo di esterno sinistro tutto muscoli, corsa e cross che hanno fatto la fortuna di ogni attaccante con cui ha giocato. Negli anni della Fiorentina era uno schema fisso: cross di Vargas, testa di Gilardino e rete certa. In Italia lo porta il Catania, dove è assoluto protagonista per due stagioni. Dalla Sicilia lo porta via la Fiorentina, con cui ha l’opportunità di giocare la Champions League, e di farlo ad altissimi livelli, in un contesto, quello della Viola di Prandelli, che giocava a memoria e in cui Vargas era perfetto ingranaggio sia per la quantità di assist forniti sia per i gol messi a segno. Su punizione, da lontano, rigorosamente di sinistro: Juan, se non fosse stato per l’animo “caliente” e per la testa un po’ matta, si sarebbe probabilmente consacrato come uno dei migliori interpreti del ruolo di terzino/ala.
Abbiamo scelto le icone, quelli più rappresentativi del ruolo, quelli che hanno segnato epoche nei cicli vittoriosi delle loro squadre. E soprattutto, a partire da Roberto Carlos, tutti quelli che hanno avuto, almeno una volta, qualcuno che altri hanno designato come loro erede. Eredi sfortunati, perché quasi sempre nessuno ha mantenuto le attese, colpa di un calcio, quello moderno, che non aspetta nessuno e che non ha nessuna pazienza per far ambientare ragazzi di sicuro talento ma magari capitati in un posto soltanto nel momento sbagliato. La storia di Roberto Carlos all’Inter è assolutamente rappresentativa di questo vizio, in uno sport che fagocita tutto e che non ha pietà di niente e di nessuno. Ma che altrettanto spetto presenta il conto. Una menzione d’onore in questa classifica la merita Giacinto Facchetti, che non rientra nei 30 per un puro motivo temporale, ma che è stato tra i primi terzini ad interpretare il ruolo nella concezione più moderna del termine. E allora un pensiero finale a lui, il nostro caro Cipe.
Yari Riccardi
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