Privacy Policy La classifica marcatori della Coppa delle Coppe 1996-97

La classifica marcatori della Coppa delle Coppe 1996-97

9 Aprile 2021

Ma quanto ci manca la mitica Coppa delle Coppe? Un fiume intenso di ricordi e rimpianti scorre inesorabile travolgendo di netto qualunque tipo di argini, arrivando diritto al cuore di qualsiasi amante del calcio nostalgico. Una delle tre componenti del trio magico. L’unica accantonata e messa da parte da un mondo che ormai purtroppo strizza l’occhio prevalentemente ai ricavi dei diritti TV, lasciando solamente le briciole agli amanti del pallone puro e sentimentale di una volta.

Indimenticabile, imperdibile e sempre ricca di soddisfazioni, la Coppa delle Coppe premiava i vincitori della Coppa Italia con la competizione che chiudeva la tre giorni di calcio europeo da leccarsi i baffi. Si partiva di martedì con la Coppa UEFA, spazio poi alla Coppa Campioni e a quello che in un suo film, l’immortale ragioniere Ugo Fantozzi definì il mitico mercoledì di coppa, l’unica gioia della vita della sua vita. La kermesse continentale si concludeva il giovedì, appunto, con la Coppa delle Coppe.

Una competizione avvincente, snella, pratica che regalava grandi emozioni agli amanti del calcio. Tutto prese forma in Gran Bretagna, dove si voleva dare maggiore risalto alla squadra vincitrice della FA Cup, manifestazione sentitissima all’interno dei confini inglesi. Da qui l’idea di creare un torneo europeo che premiava le vincitrici delle Coppe Nazionali dei singoli Paesi. Dopo un iniziale periodo di scetticismo, visto che in molti Stati Europei la Coppa Nazionale non godeva della stessa importanza e dello stesso interesse rispetto a quello che accadeva oltremanica, The Cup Winners’ Cup, ovvero la Coppa delle Coppe riuscì a superare le difficoltà, il pubblico rispose affollando gli stadi oltre le più rosee aspettative, i ricavi derivanti dalla manifestazione furono subito elevati.

La Coppa delle Coppe diventò la seconda competizione europea più importante, dopo la Coppa Campioni, un valore premiante ed indiscutibile, ma non abbastanza solido, visto che a metà anni ‘90 come già accennato, gli interessi economici hanno incominciato a prevalere pesantemente, con la federazione europea che ha optato per fondere la Coppa delle Coppe con la Coppa UEFA in un’unica competizione, chiamandola Europa League e stabilendo di fatto la scomparsa della Coppa delle Coppe originale.

Sono tanti i calciatori che hanno dato spessore al trofeo, sin dalla prima edizione data 1960-61 e vinta dalla Fiorentina fino all’ultima, nell’annata 1998-99, conquistata dalla Lazio. Molti si sono messi in luce, mettendo in evidenza il proprio talento in eurovisione. Una delle edizioni più intriganti ed avvincenti del torneo è stata sicuramente l’edizione 1996-97, che ha registrato la vittoria del Barcellona trascinato da Ronaldo, in finale sul Paris Sant-Germain di Rai, Dely Valdes e Leonardo. Ma chi furono i goleador di quell’edizione? Ecco la lista della classifica cannonieri tra conferme, certezze assolute e alcune sorprese.

LEONARDO Nascimento de Araujo (Paris Saint Germain) – 3 reti

Trequartista raffinato, tecnica deliziosa, ottima visione di gioco, calciatore capace di svariare in tutte le parti del campo nella trequarti senza dare punti di riferimento agli avversari. Dopo l’exploit giapponese con il Kashima Antlers, ritorna in Europa, destinazione Parigi. Nell’unica edizione della Coppa delle Coppe della sua carriera, mette la firma subito contro il Vaduz e al ritorno degli ottavi con il Galatasaray, regalando tra l’altro due splendidi assist a Dely Valdes e Loko. Protagonista anche in semifinale contro il Liverpool. Al Parco dei Principi gioca come prima punta segnando il gol del 1-0 e mandando in rete Cauet per la rete del 2-0. In finale contro il Barça dopo il rigore di Ronaldo, inventa un cioccolatino al servizio di Loko che a colpo sicuro prende il palo, sulla ribattuta è lo stesso Leonardo a sparare alto. La maledizione continua, a Rotterdam il Paris Saint Germain diventa l’ottava squadra a raggiungere una seconda finale consecutiva, perdendola.

John BARNES (Liverpool) – 3 reti

Ala sinistra vecchio stampo per dieci anni galoppa l’out mancino fino a consumarlo. Quello tra il giamaicano, poi naturalizzato inglese, e il Liverpool è stato un vero e proprio colpo di fulmine. Movenze da brasiliano, i tifosi della Kop se ne innamorano fin dal principio. Barnes si colloca al quattordicesimo posto dei marcatori di sempre della storia dei Reds. Simbolo oltre che di Liverpool anche della lotta contro il razzismo, nella Coppa delle Coppe mette il punto esclamativo nel match contro i finlandesi del MyPa. Agli ottavi dimostra di avere un conto in sospeso con gli elvetici del Sion. In Svizzera segna il gol vittoria del 2-1, al Anfield i ragazzi di Albertino Bigon partono a razzo portandosi sullo 0-2 prima e 2-3 poi. Ci pensa proprio Barnes con un delizioso colpo di tacco a pareggiare i conti, portando i Reds sul 3-3 e annullando definitivamente ogni velleità di rimonta degli avversari.

Julio Cesar DELY VALDES (Paris Saint Germain) – 3 reti

Nostalgia canaglia. Dely Valdes, l’indimenticato Angelo Nero sotto la bandiera dei quattro mori. Arrivato in Italia dall’Uruguay, si presentò sicuro dei propri mezzi, per nulla intimorito della nuova avventura europea. I fatti gli diedero ragione. Panagol segnò venticinque gol in due stagioni ottenendo subito il conseguente trasferimento in Francia al Paris Saint Germain, che sborsò otto miliardi di lire. Con i transalpini oltre ad un buon bottino di reti, vinse una Supercoppa Francese e una Coppa delle Coppe. Quest’ultimo trofeo rischiò seriamente di essere bissato la stagione seguente. Reti messe a segno contro Vaduz e nel doppio confronto contro il Galatasaray. In finale contro i catalani del Barcellona, giocò solamente ventuno minuti. Nel secondo tempo Ricardo Gomes tentò il tutto per tutto. Al sessantanovesimo entrò al posto di Guerin. Niente da fare, troppo poco il tempo a disposizione per riuscire a ribaltare il vantaggio spagnolo. Amarezza panamense.

JOÃO Vieira PINTO (Benfica) – 3 reti

Attaccante molto veloce e dotato di buona tecnica, spesso ha dimostrato di essere un rapace dell’area di rigore avversaria. Ad eccezione di un passaggio a vuoto in Spagna con l’Atletico Madrid, per vent’anni è stato uno dei più grandi protagonisti del campionato lusitano, soprattutto con le maglie di Benfica e Sporting Lisbona. Con la casacca delle aquile, il Menino de Ouro ha partecipato a due edizioni della Coppa delle Coppe. Nel ’97 João Pinto mette la firma nel 5-1 contro il Ruch Chorzow, mentre agli ottavi diventa il match-winner nella gara di andata contro la Lokomotiv Mosca. Due settimane dopo concede il bis, approfittando al meglio di un bel cross di Dimas dalla sinistra, e battendo l’incolpevole Ovchinnikov con un colpo di testa ad incrociare, spegnendo sul nascere ogni tentativo di rimonta dei russi. Il Benfica esce ai quarti contro la Fiorentina. Nell’edizione 1993-94 era toccato al Parma eliminare in semifinale i portoghesi di João Pinto. Maledizione italiana.

Christophe BONVIN (Sion) – 3 reti

Funambolo offensivo, ala destra naturale giocatore da 370 presenze con 94 reti nella Super League svizzera. Nonostante un futuro assicurato nell’atletica leggera, scelse il pallone. Natio proprio di Sion, diventa presto uno dei giocatori più importanti dei Sedunois. I biancorossi guidati da mister Bigon arrivano fino agli ottavi sbattendo poi contro lo scoglio Liverpool. Bonvin va a segno contro i non irresistibili ucraini del Nyva Vinnycja. Nel turno successivo ecco i temibili Reds. All’andata proprio lui illude gli elvetici trafitti poi Fowler e Barnes. Ad Anfield la beffa è ancora più atroce. Dal paradiso all’inferno. Chassot segna, Bonvin calcia di sinistro da fuori area, James non è perfetto, è il raddoppio, 0-2. Il Liverpool recupera e si porta sul 2-2. Ma 10 minuti dopo ancora Chassot porta avanti gli svizzeri. Sembra l’apoteosi, invece è la fine. I Reds reagiscono, il Sion imbarca acqua da tutte le parti e la gara finisce 6-3. A detta dello stesso Christophe i due gol al Liverpool resteranno comunque una delle più belle pagine della sua carriera.

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