Da Butragueño a Raul, da Chendo a Salgado, da Del Bosque a Makelele: viaggio in trent’anni di Real Madrid. Tre formazioni per un pezzo di Storia del Calcio
6 Marzo 2021
Carlos Alonso González SANTILLANA

Una storia che andrebbe raccontata ai calciatori tutta palestra e poco talento della modernità. Qui si parla di un imprendibile ragazzetto alto 1,74 e con un solo rene, micidiale nel gioco aereo, capace di segnare 290 reti in 643 partite con la maglia del Real, quarto calciatore per presenze e quarto miglior marcatore della storia dei Blancos. In quegli anni un vero incubo per l’Inter, che ha incontrato per quattro volte in Europa durante la semifinale di Coppa dei Campioni del 1980-81, i quarti di Coppa delle Coppe 1982-83 e le due semifinali di UEFA del 1984-85 e dell’anno successivo: per Santillana sei gol, tutti al Bernabeu e tutte decisive per le qualificazioni del Real, con buona pace dei nerazzurri (ci perdoni Miguel Pardeza, unico della Quinta che non abbiamo nominato, e ci perdoni pure Juanito, ma Santillana non poteva non essere in questa formazione).
Emilio BUTRAGUEÑO

El Buitre. Oppure El Caballero Blanco, a sancire la sua simbiosi con il Real Madrid e tutto quello che questo rappresenta. Forse nessuno mai come Emilio ha incarnato lo spirito madridista, unendo ottima tecnica e gol spettacolari a caratteristiche riconosciute e riconoscibili di punto di riferimento per lo spogliatoio, un leader che non ha mai avuto bisogno di essere sopra le righe per essere riconosciuto e rispettato come tale. Letale la coppia formata col messicano Hugo Sanchez, Butragueño ha segnato 171 reti in 563 gare con la maglia del Real, ha vinto sei campionati e svariate coppe. Si deve a lui il nome della cosiddetta Quinta del Buitre, della quale è stato sovrano indiscusso. Non a caso, visto tutto quello che Emilio ha rappresentato e tuttora rappresenta per il Real Madrid.
Hugo SÁNCHEZ

Cinque volte Pichichi della Liga. E basterebbe già questo per raccontare la grandezza di Hugo Sánchez Márquez, attaccante messicano di classe e fantasia, capace di segnare contro chiunque e in qualunque modo, giocatore completo abile sia nel finalizzare che nel partecipare alla manovra, famoso per la qualità, la difficoltà e l’alta spettacolarità delle sue giocate. L’esordio col Pumas, l’arrivo in Europa all’Atletico Madrid, il Bernabeu che lo accoglie nel 1985. Con la camiseta blanca 207 presenze e 164 gol. Curiosità: Hugo ha vestito anche la maglia della terza squadra di Madrid, il Rayo Vallecano (stagione 1993-94) e ha ritrovato i vecchi compagni Butragueño e Michel (successivamente raggiunti anche da Martin Vazquez) nel 1996-97: tutti e tre insieme hanno infatti vestito la maglia dell’Atlético Celaya.

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