Da Butragueño a Raul, da Chendo a Salgado, da Del Bosque a Makelele: viaggio in trent’anni di Real Madrid. Tre formazioni per un pezzo di Storia del Calcio
6 Marzo 2021
REAL MADRID 1990-99 (4-3-3)

Bodo ILLGNER

Lo sappiamo che in molti si aspettavano il buon Cañizares. Abbiamo scelto il tedesco ex Colonia perché, arrivato al Bernabeu nel 1996, è stato protagonista dello splendido scudetto vinto da Fabio Capello sulla panchina delle Merengues. Santiago in effetti lo spodesta la stagione successiva, ma il teutonico, tempra forte, si riprende il posto e gioca da protagonista la Coppa dei Campioni 1997-98, vinta in finale contro la Juventus. Sono gli ultimi sprazzi prima dell’avvento dell’era di Casillas.
ROBERTO CARLOS da Silva

Scegliamo lui come terzino sinistro di questa formazione del decennio perché è al suo arrivo al Real che si consacra come uno dei maggiori interpreti del ruolo. All’Inter si mangiano ancora le mani, e ne hanno tutte le ragioni: spinta e copertura, difesa e offesa, Roberto Carlos nel contesto madridista si esalta, vincendo tutto quello che c’è da vincere e segnando di fatto un’epoca. Un dato a conferma, che basta e avanza: è il gennaio 2006 quando il brasiliano gioca la sua 330esima gara con la maglia del Real, diventando così il recordman di presenze con quella gloriosa camiseta per un calciatore non spagnolo, superando una vera e propria icona come il grande Alfredo Di Stefano.
Fernando HIERRO

Libero, difensore centrale, talvolta schierato addirittura come mezzapunta, a conferma dell’enorme bagaglio tecnico in suo possesso. L’ottimo Fernando è stato un vero e proprio totem della storia delle Merengues, punto di riferimento, capitano ed esempio per generazioni di calciatori che sono passati dalle parti del Santiago Bernabeu. Anche lui ha segnato di fatto due decenni, ma inevitabilmente è il difensore più rappresentativo di tutto quello che è ancora oggi, in Spagna e nel mondo, il Real Madrid. Il passaggio di testimone a livello di riferimento è con Raul, ancora nel segno della Casa Blanca e di una storia gloriosa.
Rafael ALKORTA

Probabilmente c’è di meglio, non lo mettiamo in dubbio. Abbiamo scelto il ruvido basco di Bilbao perché uno degli esempi migliori di come la gloriosa scuola dell’Athletic Bilbao possa avere successo e riscontri positivi anche lontano dal San Mames. Quando viene chiamato al fianco di Hierro fa sempre il suo dovere, e non a caso dunque la sua stagione migliore è quella del 1996-97, Capello in panchina e Real campione di Spagna. Per il roccioso Rafael quaranta presenze in un’annata memorabile, di conferma e anche di inevitabile crescita al fianco di mostri sacri come Hierro e come Sanchis, sotto la guida di Don Fabio, uno che in Spagna ha confermato di essere tra i più grandi di sempre.

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