Il Piacenza 1993-94: più di una semplice squadra di provincia
13 Giugno 2020
Pasquale SUPPA

Mediano di grande sostanza, giunge a Piacenza nell’estate del 1992 all’indomani della retrocessione in Serie C con la sua Casertana. Con i biancorossi si distingue come elemento utile in fase di interdizione e le trenta apparizioni in campionato testimoniano della grande fiducia che il tecnico ripone nei suoi confronti.
Roberto CHITI

Tuttofare in difesa, Roberto Chiti ha vestito la maglia biancorossa per cinque stagioni prima di trasferirsi a Carpi a termine della stagione 1993-94. Sono ventidue le occasioni che mister Cagni gli concede per mettersi in luce durante il torneo di Serie A.
Giuseppe FERAZZOLI

Nei due anni che trascorre a Piacenza, Giuseppe Ferazzoli trova il campo per una quarantina di volte, finendo sul tabellino dei marcatori ne rocambolesco 5-4 contro il Foggia del 28 novembre 1993. Sarà questo il punto più alto di una carriera che viene vissuta in lunga parte nella serie cadetta per poi concludersi nel 2002 con la maglia del Castel di Sangro.
Andrea DI CINTIO

Firma sei gettoni in campionato. Andrea è un buon difensore proveniente dal vivaio dell’Atalanta. La sua carriera non decolla ad alti livelli e dopo la retrocessione in Serie B, rimane ancora un anno al Galleana per poi iniziare un lungo viaggio per la provincia italiana, disputando numerosi campionati in Serie C.
Rino GANDINI

È il portiere di riserva della squadra emiliana. Arriva a Piacenza nel 1990 come titolare, dopo essersi alternato con Massimo Pinato in Serie B viene relegato a ruolo di secondo con l’acquisto di Massimo Taibi. Chiude la carriera al termine della stagione senza mai scendere in campo, venendo impiegato solo in Coppa Italia.
Di quel Piacenza oggi cosa rimane? Il Piacenza dei tempi d’oro è legato agli anni novanta, a quel gusto “nazionalistico” che oggi verrebbe scambiato per una scelta idelogica e che invece all’epoca era dettato dalla necessità di attrezzare una squadra decente per la Serie A senza dover prosciugare le casse societarie.
La politica del Piacenza ha dato i suoi risultati, per anni ha militato con onore nella massima serie, calcando palcoscenici impensabili fino a qualche anno prima.
L’esperimento Piacenza ha avuto vita breve e dopo un paio di dodicesimi posti in Serie A il club ha vivacchiato tra la Serie B e il fallimento con vivace armonia. La Serie A non tocca la città emiliana dal 2002-03. In attesa di vedere cosa proporrà il futuro, tutto ciò a noi, ci trasmette una profonda nostalgia per quel “Piace”…
di Cristian Brighenti

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