Privacy Policy La Primavera della Roma di venti anni fa

La Primavera della Roma di venti anni fa

22 Novembre 2021

La splendida prestazione di Felix Afena-Gyan, giovane classe 2003 che direttamente dalla Roma Primavera ha risolto, con la benedizione di Josè Mourinho, la gara dei giallorossi contro il Genoa, riporta alla mente corsi e ricorsi storici impressi a fuoco nei cuori dei tifosi della Magica. Detto del coraggio dell’allenatore portoghese, che ha puntato ormai in maniera netta sul talento del ragazzo ghanese, vale la pena rimarcare alcuni fatti che raccontano di come da sempre la prima squadra pesca con grande fortuna all’interno della Primavera, e di come spesso quei ragazzi nascono e si confermano come autentici predestinati. Se questo sarà il caso di Felix, ovviamente non ci è dato saperlo, ma le basi sono più che ottime, e riportano alla mente storie di tanti anni fa.

Quello tra i suoi tifosi e la Roma Primavera è sempre stato un rapporto speciale. Soprattutto negli anni ‘70, in molti la domenica mattina si recavano al campo Tre Fontane per andare ad ammirare Di Bartolomei, Rocca, Bruno Conti. Finita la sfida, ci si trasferiva velocemente al vecchio stadio Olimpico scoperto, per il match dei grandi. Il palmarés della Primavera giallorossa è di tutto rispetto: 8 campionati; 5 Coppe Italia; 2 Supercoppe Italiane; 3 Tornei di Viareggio. Tra le squadre che non sono riuscite a portare trofei a casa, ma che hanno dati parecchi giocatori al calcio professionistico, c’è sicuramente la compagine dell’annata 2001/2002. Allenatore Guido Ugolotti, ex attaccante giunto giovanissimo nella Capitale, la cui carriera è stata frenata da alcuni gravi infortuni.

Le stelle della squadra

Nel 2001 la Prima Squadra si fregia del titolo di Campione d’Italia sul petto. Fabio Capello, notoriamente poco propenso al lancio dei giovani, non si lascia però sfuggire un biondino che gioca a centrocampo. Si chiama Daniele De Rossi, ha da poco compiuto 18 anni ed è figlio di un ex calciatore che ora allena nelle giovanili: Alberto. Il 30 ottobre 2001, la Roma gioca in Champions League contro l’Anderlecht e il tecnico di Pieris decide di lanciare questo pilastro della Primavera, dando il “La” a una carriera che vedrà De Rossi vincere con la Roma e divenire Campione del Mondo nel 2006 con gli Azzurri, affermandosi come uno dei migliori centrocampisti della propria generazione. Dopo esser stato collaboratore tecnico di Mancini nell’ultimo vittorioso Europeo, ha completato il percorso da allenatore, pronto a intraprendere una nuova avventura.

Compagno di reparto di De Rossi è un altro ragazzo romano. Piede delicato, movenze alla Giannini: se Daniele è il centrocampista d’inserimento e di rottura, Alberto Aquilani è quello che dà le geometrie alla squadra. Tiro dalla distanza, lancio, può giocare regista, mezzala e trequartista: è un altro cui Capello concede l’esordio in Prima Squadra, ma che vedrà la carriera falcidiata da una serie d’infortuni muscolari e da problemi alla caviglia che ne limiteranno molto le potenzialità. Dopo un’ultima esperienza in Spagna con il Las Palmas, diviene presidente della Spes Montesacro, squadra da dove era partito, e da allenatore della Primavera della Fiorentina vince due Coppe Italia.

Storie di portieri

A difendere la porta della compagine guidata da Ugolotti, ci sono Carlo Zotti e Marco Paoloni. Zotti è classe ’82, nativo di Benevento nella cui provincia ha messo i primi guanti. E’ Bruno Conti che, col consueto lavoro da talent scout, lo porta alla Roma quattordicenne. Scommette su di lui, come il preparatore dei portieri Tancredi; come lo stesso Capello, che nel 2003 lo fa esordire in A. Il punto più alto nel gennaio 2004: in un Roma-Sampdoria 3-2 ipnotizza Flachi dagli 11 metri. Ha 22 anni e la strada sembra in discesa. Nella stagione 2004-2005, una Roma che cambia 4 allenatori vede anche vari avvicendamenti in porta. Zotti prende il posto di Pelizzoli fino a un Cagliari-Roma 3-0 del marzo 2005, con gravi colpe del numero 1. Delneri si dimette, Bruno Conti salva la baracca e porta la Roma in finale di Coppa Italia con tra i pali, però, il diciannovenne Gianluca Curci. Per Zotti inizia un peregrinare tecnico, che lo vedrà infine in Svizzera, tra Bellinzona, Wil e Locarno. Ci si mettono anche gli infortuni: uno mal gestito dai medici al polso, lo terrà fermo praticamente due anni. La passione per la chitarra gli è rimasta, così come l’amore per il pallone: oggi allena i portieri del Lecco.

Ben diversa la strada di Marco Paoloni, estremo difensore nato a Civitavecchia, che muove i primi passi nel professionismo a Teramo. Nel giugno 2011 ha 27 anni ed è fresco di un grande prova con la maglia del Benevento: nel playoff per la B ha parato un rigore contro la Juve Stabia. Arrivano però alla sua porta i Carabinieri ed è l’inizio di un calvario sportivo e penale: l’accusa di aver somministrato un tranquillante agli ex compagni della Cremonese nel match contro la Paganese, lo porta a una lunga squalifica sportiva e all’accusa di associazione a delinquere. Per lui, che aveva vestito anche la casacca sia dell’Under 18 che 19, la carriera si interrompe in sostanza quel 1° giugno. A dieci anni di distanza e dopo un libro scritto, Paoloni è stato assolto a livello penale e, proprio in estate, ha ricevuto la grazia sportiva. Appena in tempo per accordarsi con il Ladispoli, squadra che milita nel Campionato di Eccellenza: dopo pochi giorno, però, la seconda possibilità per Paoloni svanisce. Contratto risolto: “Scelta tecnica” dice la Società; “Illazioni sul mio passato“, ribatte il portiere, in una querelle dove si minacciano vie legali da ambo le parti.

Il bomber

Se Zotti e Paoloni paravano, a segnare ci pensava Daniele Corvia. Classe ’84, numero 9 puro, una quantità enorme di goal nelle giovanili, esordisce in A sempre con Capello allenatore. Sliding doors: nel 2004, in una gara di UEFA contro il Villarreal, fallisce un’occasionissima per accorciare le distanze e dare, forse, un altro volto a quel turno a eliminazione. Capocannoniere Primavera nel 2004, Campione d’Italia di categoria nel 2005, due presenze nell’Under 21: una carriera che sembrava potersi sviluppare ai massimi livelli e che invece avrà dei picchi in B, con Corvia che vincerà un campionato a Lecce. L’ultima esperienza, prima di appendere gli scarpini al chiodo, in D con l’Aprilia.

La linea difensiva

Tra i difensori di quella Roma spiccava sicuramente un altro ragazzo romano, Cesare Bovo, jolly dal piede dolce, che bene si esprimeva anche in occasione dei calci piazzati. Campione d’Europa Under 21 nel 2004, anno pure del bronzo alle Olimpiadi di Atene, una carriera in A tra Genoa, Torino, Lecce e Parma: ultime due esperienze vissute anche da collaboratore tecnico, dopo aver smesso con l’agonismo.

E poi ancora Damiano Ferronetti da Albano Laziale, difensore con Parma e Udinese nel proprio destino, che ancora si diverte con la maglia del Gaeta nell’Eccellenza laziale.

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