Privacy Policy Andreas Andersson e i suoi "amici": i 25 flop del Milan dal 1996 a 2006 ti svolteranno la domenica - Pagina 2 di 5

Andreas Andersson e i suoi “amici”: i 25 flop del Milan dal 1996 a 2006 ti svolteranno la domenica

10 Aprile 2022

ÜMIT Davala

Nel 2001 Ümit arrivò a Milano per circa dieci miliardi di lire insieme al suo maestro Terim, dopo che entrambi vinsero campionati, Coppa UEFA e Supercoppa UEFA con il Galatasaray. Purtroppo per lui, però, Terim – reduce da un’ottima annata con la Fiorentina – venne esonerato dopo soli due mesi, in seguito alla sconfitta di misura patita a Torino contro i Granata: iniziò così l’epopea di Carletto Ancelotti sulla panchina rossonera e per Davala si persero, quindi, le residue speranze di giocare da titolare. Disputò, infatti, soltanto dieci partite nell’arco di tutto il campionato e poi, nell’agosto della stagione successiva, fu subito inserito in uno scambio con i cugini dell’Inter, che prevedeva come contropartita il passaggio del croato Dario Simic in rossonero.

Samir BELOUFA

Il Milan nel 1997 prese questa giovane speranza, strappandola dalle grinfie di mezza Europa. Beloufa, però, deluse le attese e non riuscì mai ad emergere. Nella sua prima stagione italiana giocò soltanto tre spezzoni di partita in tutto il campionato, che si concluse con un deludente decimo posto per il Milan. Nell’annata successiva per l’algerino le cose andarono addirittura peggio: riuscì a vedere la prima squadra soltanto durante le sessioni di allenamento, mentre le gare ufficiali vennero disputate esclusivamente con la formazione Primavera, con la quale – almeno – vinse il Torneo di Viareggio. Nelle stagioni successive finì in prestito prima al Monza e poi all’Anversa in Belgio, per poi essere ceduto definitivamente al Bastia nel 2002 senza lasciare alcuna traccia.

Kolubah ZIZI ROBERTS

Zizi arrivò al Milan grazie alla raccomandazione del suo amico Weah, che di lui disse: «Ho capito che Zizì era un talento sin da quando lo vedevo giocare per strada, a Monrovia. Sono felice di averlo portato in Italia». Il suo apporto alla squadra però fu nullo, oltre che di difficile collocazione tattica (in Italia giocò prima come punta, poi addirittura come terzino). È bastato il precampionato per bocciarlo e spedirlo nella succursale Monza. Fu una topica clamorosa dell’attuale presidente della Liberia, ma almeno la sua parentesi rossonera fu certificata dal benestare del Pallone d’Oro del 1995. Errare è umano.

Cosmin CONTRA

La favola del Deportivo Alaves, che disputò la finale di Coppa UEFA nel 2001, persa 5-4 contro il Liverpool, mise in mostra l’esterno destro rumeno Contra, voluto al Milan da Terim. Dopo l’esonero lampo del turco, anche con Ancelotti riuscì a ritagliarsi uno spazio importante, nonostante la sua propensione spiccatamente offensiva. Celebre la sua prestazione nel derby del novembre 2002, vinto 2-4 dal Milan dove fu grande protagonista. Entrato nella ripresa al posto di Demetrio Albertini, mise a segno la rete del 2-1 rossonero con un gran sinistro da fuori area al quale venne calcolata la velocità di 129 km-h circa che s’insaccò all’incrocio dei pali della porta difesa da Francesco Toldo. Propiziò, poi, anche la rete del 3-1 di Filippo Inzaghi con un preciso cross dalla destra. Tuttavia, con il passare del tempo, grazie anche alla sua testarda inclinazione offensiva, Ancelotti iniziò a considerarlo sempre meno. Nel precampionato della stagione 2002-03 si rese anche protagonista di una deplorevole rissa con Davids, iniziata in campo e “suggellata” negli spogliatoi, guadagnandosi ben tre giornate di squalifica. Questa fu la goccia che fece traboccare il vaso e infatti nel settembre 2002 fu ceduto all’Atletico Madrid.