Privacy Policy I 21 portieri trafitti da Baggio in Nazionale

I 21 portieri trafitti da Baggio in Nazionale

28 Aprile 2020

La storia di Roberto Baggio con la Nazionale azzurra è una storia tanto dolce quanto amara, che trova nel Mondiale del 1994 il suo culmine. È proprio nella manifestazione iridata statunitense che avviene l’esaltazione massima di tutta la bellezza del calcio con il numero dieci, capace di brillare di luce propria accecante e spegnersi all’improvviso.

Abbiamo voluto dare spazio a chi Roberto – come veniva chiamato da Bruno Pizzul – l’ha vissuto da avversario, da chi ha dovuto raccogliere il frutto della sua polvere d’ambrosia dalla propria porta. Oggi, che ricorre il sedicesimo anniversario della sua ultima partita in Nazionale. Vi presentiamo i portieri vittime della magia di Roberto Baggio con la maglia azzurra.

Verona, 22 aprile 1989: Jorge Fernando SERÉ – Amichevole: ITALIA-URUGUAY 1-1

La prima “vittima” di Roberto Baggio in Nazionale fu Jorge Fernando Seré. L’esperienza dell’estremo difensore uruguaiano con La Celeste conta solo quattro presenze, riuscendo a conquistare comunque una Coppa America nel 1987. Seré è stato, invece, assoluto protagonista con i club, in particolare con il Danubio e il Nacional. Con la squadra di Montevideo trionfò in Libertadores nel 1988 e in Coppa Intercontinentale nello stesso anno, parando quattro rigori al PSV. Un portiere di tutto rispetto che con l’Uruguay non è riuscito a trovare fortuna. Tanto meno quel 22 aprile 1989 sulla punizione del Divin Codino.

Cesena, 20 settembre 1989: Ilija VALOV – Amichevole: ITALIA-BULGARIA 4-0

Ilija Valov ai tempi della doppietta subita da Roberto Baggio il 22 aprile 1989 era il portiere del CSKA Sofia, club con cui ha disputato due stagioni dal 1988 al 1990. Con la sua Nazionale è sceso in campo trentuno volte ed ha partecipato al Mondiale in Messico nel 1986, con il ruolo di riserva del collega Borislav Mihajlov. La sua carriera con i club si è consumata quasi interamente in patria, ma ha difeso i pali anche dell’FC Berlin e dell’Austria Vienna, prima di abbandonare i guantoni in Turchia con le maglie del Karsiyaka e del Denizlispor.

Roma, 19 giugno 1990: Jan STEJSKAL – Coppa del Mondo 1990: ITALIA-CECOSLOVACCHIA 2-0

L’incolpevole Jan Stejskal sul gol opera d’arte di Baggio a Italia ’90 è riuscito a difendere i pali sia della Cecoslovacchia che della Repubblica Ceca, dopo la divisione del Paese. Non solo, ha avuto il coraggio di stare in porta per entrambe le fazioni di Praga, lo Sparta e lo Slavia, collezionando quasi 300 presenze con le due società boeme. Stejskal nel 1990 non era un volto nuovo per alcuni azzurri, in particolare quelli della Juventus. Lo spilungone di Brno, infatti, affrontò i bianconeri in Coppa dei Campioni nel 1985, quando indossava la casacca dello Sparta Praga. La Nazionale continua ad essere ancora oggi casa di Stejskal, visto che ricopre il ruolo di allenatore dei portieri dal 2002.

Bari, 7 luglio 1990: Peter SHILTON – Coppa del Mondo 1990: ITALIA-INGHILTERRA 2-0

È l’uomo dei record. Nessuno presente come lui con la maglia dell’Inghilterra (125 volte) ed è il giocatore con il maggior numero di incontri disputati (1.390). Era l’estremo difensore del Nottingham Forest due volte campione d’Europa. Con la Nazionale della regina ha disputato i Mondiali di Spagna ’82, Messico ’86 e Italia ’90, partecipando anche agli europei azzurri nel 1980 e quelli in Germania Ovest nel 1988. All’epoca del gol di Baggio, nella finale per il terzo posto del Mondiale nostrano, aveva 41 anni che gli valsero l’epiteto di Nonno Shilton. Fu vittima anche della Mano de Dios e del gol del secolo di Maradona nel 1986. C’è bisogno di aggiungere altro?

Palermo, 26 settembre 1990: Hans VAN BREUKELEN – Amichevole: ITALIA-OLANDA 1-0

Dopo aver battuto il numero uno dei Three Lions a Italia ’90, Baggio trafigge anche quello che fu il sostituto del portiere inglese al Nottingham Forest. Van Breukelen giocò però per i Garibaldi Reds solo per due stagioni, prima di fare ritorno in patria con il PSV Eindhoven. Con i Boeren diventò uno dei portieri più rappresentativi della storia, conquistando sei Eredivisie e una Coppa dei Campioni nel 1988 contro il Benfica, parando il rigore decisivo al portoghese Veloso. Un mese più tardi, alza anche l’Europeo con la sua Olanda. Anche in questo caso fu protagonista per un rigore neutralizzato in finale contro l’Unione Sovietica. Prese parte anche a Italia ’90 e all’Europeo del ’92 in Svezia.

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