Privacy Policy I giocatori che hanno segnato venti o più gol per almeno tre volte in Serie A

I giocatori che hanno segnato venti o più gol per almeno tre volte in Serie A

13 Ottobre 2021

Di destro o di sinistro. Di testa o col ginocchio. Con il tacco o con la punta. Pianissimo o fortissimo. Quando il menu è ricco, impossibile non dire “mi ci ficco”. E oggi vogliamo celebrare come si conviene chi è stato in grado di fornire una proposta così ampia da sollazzare come si conviene i propri tifosi e, contemporaneamente, terrorizzare puntualmente i propri avversari. È il compleanno di Antonio Di Natale che oggi spegne quarantaquattro candeline.

Differentemente dalla canzoncina che ha accompagnato le nostre infanzie, però, non vogliamo disporre i suoi anni in fila per sei con il resto di due. Infatti, rendiamo onore all’eterno ragazzo di Pomigliano d’Arco che si è sempre fatto beffe del tempo che passa per quel che è stato in grado di fare durante la sua carriera con calzettoni e scarpette con i tacchetti ai piedi: la continuità sotto porta.

Nonostante sia giunto in Serie A all’età di venticinque anni, infatti, Totò è riuscito ad issarsi fino al quinto posto assoluto dei migliori marcatori di sempre della massima categoria con ben 209 gol, di cui 191 realizzati con l’Udinese. Primati da far impallidire big come Carnevale, Zico o Balbo che con i colori bianconeri addossi hanno sì fatto la storia, ma che il campano vede lontanissimi, quasi sfocati, dietro di lui. E lo vogliamo festeggiare stilando la classifica di chi, come lui, in ossequio alla continuità, ha saputo sfondare la quota delle venti realizzazioni in Serie A per almeno tre volte.

Resosi colpevoli di aver dissipato le riserve “fantamiliardesche” dei commissari tecnici in erba – e non – di mezza Italia, ecco a voi la rassegna di chi ha saputo far capolino nelle zone alte delle classifiche marcatori del nostro campionato in doppia cifra e con il due davanti dal 1990 in poi. Fa quasi specie vedere esclusi dei big come Inzaghi, Vieri, Chiesa, Del Piero, Crespo, Totti, Gilardino, Ibrahimovic e Baggio. Eppure, ecco a voi chi ha saputo far meglio di cotanti celebrati bomber.

CRISTIANO RONALDO dos Santos Aveiro – 3 volte (2018-19, 2019-20 e 2020-21)

Del portoghese si è detto tutto e il contrario di tutto. Tuttavia le sue capacità sotto rete non sono mai state in discussione. I suoi primati parlano per lui e dopo le avventure con il Manchester United e il Real Madrid, CR7 ha tentato di portare in alto anche la Juventus: c’è riuscito in Italia, non in Europa. E questo, forse, rimarrà uno dei pochi rammarichi di tutta la sua carriera. Dopo aver atteso quasi tre mesi per il suo primo gol in Serie A, Cristiano non si è mai più fermato, realizzando ben ottantuno reti nei suoi tre campionati allo Juventus Stadium, aggiudicandosi il titolo di capocannoniere nella stagione 2019-20 con ventinove marcature.

Mauro Emanuel ICARDI – 3 volte (2014-15, 2016-17 e 2017-18)

L’argentino arriva giovanissimo in Italia: la Sampdoria lo acquista dal Barcellona quando non ha neanche diciotto anni e riesce a bagnare il proprio esordio con un gol da tre punti in occasione della trasferta con la Juve Stabia, subentrando al connazionale Bruno Fornaroli. Dopo la promozione dei doriani in A, Mauro Icardi diventa il centravanti titolare e lascia Marassi dopo una quaterna rifilata al Pescara. Lo acquista l’Inter, alla ricerca di un centravanti completo. L’argentino si inserisce alla perfezione nelle dinamiche nerazzurre e ne diventa il baluardo, il punto di riferimento. Si aggiudica la classifica cannonieri per due volte, curiosamente sempre in co-abitazione con un collega: prima nel 2014-15, durante la quale segna ventidue reti come Toni; poi nel 2017-18 con ventinove reti, proprio come Immobile. Lascia l’Inter l’anno successivo per accasarsi al Paris Saint-Germain in piena polemica con l’entourage nerazzurro. Il suo ricordo, però, è stato velocemente cancellato dall’arrivo di Lukaku.

Edinson Roberto CAVANI – 3 volte (2010-11, 2011-12 e 2012-13)

Forse era dai tempi di Careca e Giordano che Napoli non vedeva un centravanti così prolifico. Anzi, l’uruguaiano ha saputo valorizzarsi così tanto da essere forse il più decisivo che il capoluogo partenopeo abbia mai conosciuto. Nei suoi tre anni al San Paolo, Edinson è stato uno dei principali trascinatori della squadra verso l’Olimpo della Champions League, aggiudicandosi il titolo di capocannoniere con ventinove reti nel 2012-13 e diventando il primo giocatore dopo Diego Armando Maradona a rendersi protagonista di un’impresa del genere. È la punta di diamante che Mazzarri utilizza per scardinare le difese avversarie e nei tre anni ai piedi del Vesuvio, Edinson si esalta, realizzando la bellezza di 104 reti complessive fra campionati e coppe. Del suo talento si erano accorti a Palermo qualche anno prima, quando venne acquistato dal Danubio nel 2007 e bagnò l’esordio con una rete alla Fiorentina.

Diego Alberto MILITO – 3 volte (2008-09, 2009-10, 2011-12)

La sua corsa sotto la tribuna del Santiago Bernabeu occupata dai tifosi interisti rimane storica. Diego ha appena segnato il secondo gol al Bayern Monaco e vede, sempre più nitida, la Coppa dalle Grandi Orecchie correre verso di lui. Il suo nome resterà scolpito nel granito nelle memorie di tutti i tifosi di fede nerazzurra. L’argentino, infatti, è stato il “braccio armato” di Mourinho nell’incredibile cavalcata che nel 2010 ha portato sulla sponda Bauscia del Naviglio lo Scudetto, la Coppa Italia e la Champions League. Seppur non riesca mai ad aggiudicarsi il titolo di capocannoniere, Diego ha sempre navigato al fianco dei cannonieri più nobili del massimo campionato italiano. Se non di egual valore, poco ci manca, è l’impresa compiuta nel 2008-09 con il Genoa, la squadra che l’ha portato in Italia per ben due volte. Sì, perché Milito ha vestito la maglia dei Grifoni già nel gennaio 2004, quando fu prelevato dal Racing Avellaneda con i rossoblù in Serie B e, nel campionato successivo, le sue ventuno marcature consentirono loro di centrare la promozione in A, poi vanificata dall’illecito sportivo compiuto dal presidente Preziosi (la celeberrima valigetta di Maldonado). Dopo un triennio al Real Saragozza e con i liguri finalmente in Serie A con tutti i crismi, Milito è ritornato al Luigi Ferraris per iniziare la sua cavalcata verso l’eternità.

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