Privacy Policy Ma quanta nostalgia c'è nella rosa del Bari 1996-97? - Pagina 3 di 4

Ma quanta nostalgia c’è nella rosa del Bari 1996-97?

9 Aprile 2021

Thomas DOLL

Nato nell’allora Repubblica Democratica Tedesca, fu uno tra i primi tedeschi dell’est a sbarcare nel campionato italiano, più precisamente alla Lazio; al suo arrivo si registrò un sensibile e diffuso scetticismo da parte di stampa e addetti ai lavori. Il ruolino di marcia del giovane tedesco però parlava chiaro: due titoli e due coppe nazionali vinte con la Dinamo Berlino e più di un gol di media ogni tre partite, per lui che era “solo” un centrocampista offensivo. In punta di piedi e con rimarchevole umiltà, Doll si inserì gradualmente nell’organico biancoceleste, divenendo in breve tempo un punto fermo per la squadra e un idolo per i tifosi. Talento da vendere, grande assistman e tiro letale, Thomas Doll tornò in Germania per giocare con l’Eintracht di Francoforte, ma il richiamo inesorabile dell’Italia si fece sentire ancora una volta; firmò per il Bari appena retrocesso in serie B e contribuì fortemente all’immediata risalita dei galletti nel massimo campionato segnando pochi gol, ma facendone segnare moltissimi ai suoi compagni di attacco. Da ricordare che Doll è stato uno dei pochissimi giocatori a vestire sia la maglia della Germania Est che quella della Germania unita.

Rodolfo GIORGETTI

In Puglia è stato un pilastro del centrocampo. Uno di quei giocatori che non vedi ma c’è sempre, che non lo senti mai nominare, ma che ramazza una quantità impressionante di palloni ogni partita e senza il quale per gli avversari sarebbe assai più facile fare gol. Prima a Ravenna, poi a Bari, poi a Lecce, Giorgetti si è fatto rispettare ed amare da tutti, per il grande sacrificio e per il copioso sudore con cui ha sempre impregnato ed onorato la sua maglia. Una volta appesi gli scarpini al chiodo, decide di seguire, come viceallenatore, il suo grande amico Lamberto Zauli al Real Vicenza, al Pordenone e al Teramo, prima di tornare nella sua Senigallia a gestire il negozio di famiglia.

Davide OLIVARES

Centrocampista di talento, Olivares comincia a respirare il profumo della serie A già a diciotto anni con la maglia della Lazio; seguiranno poi alcune esperienze con Virescit e Spal, prima di firmare con il Bologna e cominciare un ciclo che porterà i felsinei ad una doppia promozione dalla serie C1 alla A. Nel mese di novembre del 1996 passa al Bari, con cui ottiene un’altra promozione nella massima serie; vestirà la maglia biancorossa fino al 2000, prima di andare a Lecce e poi a Como. Continuerà a giocare in serie minori, fino alla veneranda età di 45 anni.

Klas INGESSON

Centrocampista dotato di un fisico imponente, lo svedese ha rappresentato un esempio di grande lealtà sportiva, oltre che di capacità tecniche non indifferenti. Fin dagli albori della sua carriera, ha imposto la sua poderosa presenza in campo con un innato senso della posizione e una visione di gioco straordinaria, con cui riusciva ad essere diga contro gli attacchi avversari e faro per le azioni offensive dei suoi compagni. Si forma in Svezia col Goteborg, per poi passare in Belgio, al Malines, dove si distinguerà anche per i suoi piedi buoni, realizzando ventotto reti in neanche cento presenze. Giunto in Italia, farà le fortune del Bari e del Bologna, prima di terminare la carriera con l’Olympique Marsiglia e il Lecce nel 2001. Anche con la nazionale svedese, Ingesson ha lasciato un segno importante: 57 presenze impreziosite da 13 reti e un terzo posto ai mondiali americani del 1994. Poi la maledetta malattia che lo ha prima costretto su una sedia a rotelle e poi vinto, uccidendolo a soli 46 anni.