Privacy Policy Tra fantacalcio e sogni: la rosa nerazzurra più forte degli ultimi 50 anni

Tra fantacalcio e sogni: la rosa nerazzurra più forte degli ultimi 50 anni

9 Marzo 2020

Giuseppe BARESI

Giuseppe Baresi

All’Inter ci arriva con il fratello Franco (che fu scartato approdando così al Milan: quando si dice Sliding Doors…) e in nerazzurro resta dal 1976 al 1992. Difensore o centrocampista, il nome di Beppe Baresi torna alla mente di tutti quando si parla del concetto di gregario. E questo è stato il buon Beppe per i colori nerazzurri, una decina di polmoni a servizio dei compagni più talentuosi incontrati nella sua storia interista, un giocatore tutto corsa e interdizione, capace di giocare al centro e davanti a quella difesa che intendeva proteggere a qualsiasi costo. Baresi ha giocato tanti derby, e molti contro il fratello: l’ultimo nel dicembre del 1991, prima di avviarsi verso la fine della sua carriera, che vedrà il traguardo finale a Modena. Il resto è storia: l’ottimo Beppe è stato vice di Mourinho nell’Inter del Triplete. Niente male per un mediano vecchio stile, vissuto suo malgrado troppo all’ombra del nome del fratello ma degno interprete di un calcio che non c’è più.

Dejan STANKOVIC

Dejan Stankovic

All’Inter ci è arrivato per quattro milioni di euro nel mercato di riparazione del 2004. Un affare di quelli memorabili per un giocatore che è entrato nella storia nerazzurra per abnegazione, attaccamento ai colori, grinta e naturalmente qualità messa in campo. Questo è stato e questo ha rappresentato Dejan Stankovic per l’Inter, centrocampista polivalente in grado di offendere e di difendere, di interdire e di attaccare, di far gol e di fornire assist di altissimo livello. Talento di scuola slava, in nerazzurro dopo gli esordi con la gloriosa Stella Rossa di Belgrado, nel 1998 l’arrivo alla Lazio e nel 2004 l’acquisto da parte dell’Inter, dove resta da protagonista fino al 2013. È stato l’uomo dei gol impossibili, quelli belli, quelli da centrocampo, come nel caso della prodezza di Marassi o come quello, splendido ma inutile, nella Champions League, contro lo Schalke 04 sempre in Europa, l’anno dopo il Triplete, del quale ovviamente Dejan è stato uno dei protagonisti principali. Negli anni di Inter ha messo a segno 42 reti: un affare vero per gli appassionati di Inter e per quelli di Fantacalcio.

Gabriele ORIALI

Gabriele Oriali

“…anni di fatiche e botte e vinci casomai i Mondiali…”, simbolo e ispirazione per generazioni di incontristi, il nostro Lele ha giocato dal 1970 al 1983 nell’Inter, diventando simbolo e baluardo di una squadra da sempre piena di campioni e di giocatori che mettevano cuore e polmoni, gambe e corsa, al servizio di questi. Oriali è stato questo per l’Inter, pur non disdegnando la sortita offensiva grazie alle sue buone doti tecniche: dei gol realizzati in A, ben sei Lele li ha messi a segno nei derby di Milano. Se le teneva dunque per le grandi occasioni le sue incursioni offensive, pur restano nell’immaginario di tutti il Mediano per antonomasia, ispirazione per Ligabue nella sua “Una vita da Mediano”. Da prendere in una nostalgica asta? Secondo noi sì!

Lothar MATTHÄUS

Lothar Matthaus

Un pezzo di cuore per ogni tifoso interista degno di questo nome. Il tedesco della squadra dei record, quella del Trap in panchina e dello scudetto 1988-89, è impossibile da inquadrare in un ruolo fisso: centrocampista polivalente, tecnico, estroso, potente, gran tiro e gran visione di gioco, con predilezione per la zona centrale della metà campo, con qualche sortita anche nel ruolo di libero. Di certo sarebbe uno per cui svenarsi ad ogni fantacalcio, perché alla costanza di rendimento Lothar aggiungeva anche una forte capacità offensiva (200 reti in carriera) e il suo essere molto spesso anche rigorista. Arrivato all’Inter con l’amico Brehme, Matthäus è stato tra i principali protagonisti dello storico scudetto del 1989: il suo più dolce +3,5 è stato di certo quello del 28 maggio 1989, scontro diretto tra Inter e Napoli a San Siro. La sua punizione per il 2-1 finale è storia.

Esteban CAMBIASSO

Esteban Cambiasso

Cinque campionati italiani consecutivi, quattro Coppe Italia, quattro Supercoppe italiane, una Champions League e un Mondiale per club. Niente male per una storia d’amore durata dieci anni, quella tra Cambiasso e l’Inter. El Cuchu, centrocampista difensivo con ottima propensione al gol, è un vero cuore nerazzurro con le sue 315 presenze e le sue 41 reti: arrivato in Italia a parametro zero dopo l’esperienza al Real Madrid, Esteban è diventato nella sua esperienza italiana uno dei migliori centrocampisti del mondo, grazie alla sua costanza di rendimento, alla sua capacità di interdizione, alla sua facilità di realizzazione. E che non sia stato un giocatore banale lo dimostra anche sua esperienza al Leicester nel 2014: una sola stagione è bastata per essere eletto giocatore dell’anno dai tifosi delle Foxes. Un Eroe dei Due Mondi.