Privacy Policy Tra fantacalcio e sogni: la rosa nerazzurra più forte degli ultimi 50 anni

Tra fantacalcio e sogni: la rosa nerazzurra più forte degli ultimi 50 anni

9 Marzo 2020

Tre portieri, otto difensori, otto centrocampisti, sei attaccanti. Per chi è appassionato di Fantacalcio è l’ABC, è l’idea fissa di settembre, quella che monopolizza discorsi e telefonate fino al giorno della fatidica asta, dove tutto si decide. Quella che vi proponiamo oggi è l’evoluzione della stessa idea del secondo gioco più bello del mondo (perché il primo ovviamente è il calcio). Da tifosi di una squadra, come vorreste comporre la vostra rosa per un campionato di fantacalcio?

Oggi in occasione del compleanno dell’Inter, abbiamo composto la nostra rosa ideale composta da 25 giocatori nerazzurri che sono rimasti nel cuore di tutti i tifosi, abbiamo scelto soprattutto quelli che hanno reso di più con questi colori negli ultimi 50 anni.

Non è stato assolutamente facile sceglierne soltanto 25, ci sentiamo ancora in colpa per qualche esclusione.

Siete pronti? Iniziamo!

Walter ZENGA

Walter Zenga

Il neoallenatore del Cagliari è forse il portiere simbolo dell’Inter di ogni tempo. Esuberante, istrionico, soprannominato Deltaplano dal sommo Gianni Brera e Uomo Ragno (dopo che aveva canticchiato la celebre canzone degli 883 appena venuto a conoscenza dell’esclusione dalla Nazionale nel 1994), Walter è stato vera e propria leggenda dei nerazzurri, a difesa della porta dal 1982 al 1994. Garanzia di rendimento: l’ultima partita del nostro con la maglia dell’Inter è stata la finale della Coppa UEFA del 1993-94 contro il Salisburgo, ennesima grande prestazione che è poi risultata decisiva per la conquista del trofeo. Carismatico, elegante negli interventi, completo tecnicamente, concreto: Zenga è stato volto simbolo del calcio italiano degli anni ’90, insieme ovviamente al collega/rivale/amico Stefano Tacconi.

JULIO CESAR

Julio Cesar

Quattordici trofei in sette stagioni, tanto basta per entrare nel mito. Perché non si può non parlare di leggenda quando si raccontano le gesta di Júlio César Soares Espíndola, numero 1 simbolo degli anni di Mancini (togliendo il posto a Francesco Toldo, non uno qualunque) e di Mourinho, del Triplete e dei momenti impressi nella memoria dei tifosi dal 2005 al 2012. I numeri parlano chiaro: con l’Inter Julio ha vinto cinque Scudetti, tre Coppe Italia, quattro Supercoppe italiane, una Champions League e una Coppa del mondo per club. Affidabile, attento, costante, Julio è stato anche un efficace para rigori. Nei cuori e nella storia la parata sul sinistro di Leo Messi nella semifinale di ritorno di Champions League contro il Barcellona. Tra le più belle della storia della Coppa dei Campioni. Come un gol, più di un gol.

Ivano BORDON

Ivano Bordon

Il buon Pallottola, come lo aveva soprannominato l’amico Sandro Mazzola, noto per i suoi riflessi e per essere stato tra i pali il ritratto dell’affidabilità. All’Inter da 1970 al 1983, 382 presenze di cui 281 in campionato. Campione del Mondo nel 1982 e nel 2006 come collaboratore del CT Marcello Lippi, Bordon in nerazzurro è passato alla storia per un ottavo di finale di Coppa dei Campioni contro il Borussia Mönchengladbach, andata 4-2 per l’Inter, ritorno 0-0: qui il numero 1 parò di tutto, anche un rigore. La vera consacrazione di un portiere senza fronzoli, serio e concreto, alter ego dell’ottimo Lido Vieri.

Marco MATERAZZI

Marco Materazzi

Dieci anni di Inter per il roccioso difensore centrale, acerrimo rivale di Ibra e simbolo della nazionale italiana Campione del Mondo nel 2006 e figlio dell’allenatore Beppe. Materazzi non ha mai conosciuto mezze misure in campo, lo stesso nei sentimenti di tifosi e appassionati: o lo odi o lo ami. E certo lo hanno amato i nerazzurri per il carattere da condottiero in campo, con qualche eccesso più o meno frequente (nella memoria di tutti la rissa con Bruno Cirillo in un ormai storico Inter – Siena). Stacco imperioso, non ha mai disdegnato le incursioni offensive, sia con l’Inter che con la Nazionale: due reti in maglia azzurra, entrambi al Mondiale 2006. Niente male per uno stopper vecchie maniere.

MAICON

Maicon
Credits: Valerio Pennicino/Getty Images

Tra i migliori terzini degli ultimi venti anni a livello mondiale, Maicon Douglas Sisenando – che avrebbe dovuto chiamarsi Michael in onore dell’attore, fatto “evitato” grazie all’errore di un impiegato dell’anagrafe – è stato tra i principali artefici degli ultimi successi dell’Inter. Fase offensiva e ripiegamento, contrasti, sovrapposizioni e cross in area, questo è stato Maicon nelle stagioni nerazzurre dal 2006 al 2012, 248 presenze e 20 gol, e numerosi trofei, risultando protagonista con Mancini prima e con Mourinho. In nerazzurro ha vinto qualsiasi cosa c’era da vincere, anche e soprattutto nella memorabile epopea del Triplete del 2009-10. Nel cuore il gol del 2-1 nella semifinale casalinga contro il Barcellona. Contropiede, assist di Milito, rete di Maicon. San Siro bolgia vera.

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