Privacy Policy Dal Brescia al Real Madrid: l'albo d'oro del Golden Foot è meraviglioso - Pagina 5 di 8

Dal Brescia al Real Madrid: l’albo d’oro del Golden Foot è meraviglioso

18 Giugno 2020

2011

Calciatore in attività: 

Ryan GIGGS

A Manchester, sponda United, Giggs è il nome della leggenda: calciatore più presente dei Red Devils con 963 partite, uno dei pochi a varcare la soglia dei mille gettoni in carriera contando anche le gare in nazionale. In carriera vanta tredici titoli inglesi, una Coppa delle Coppe e ben due Champions League.

Leggende:

Javier Adelmar ZANETTI

El Tractor, arrivato nell’estate del 1995 in apparenza come colpo di mercato secondario, è diventato il simbolo della rinascita vincente nerazzurra: cinque Scudetti e la Champions League del 2010, a coronamento del Triplete portano la firma dell’argentino. Nei momenti decisivi, Zanetti è sempre in campo, come quando realizza una delle sue poche reti in carriera, durante finale di Coppa UEFA del 1998.

ABEDI PELÉ Ayew

Credits: Tony Marshall/EMPICS via Getty Images

Soprannominato Pelè, Ayew è considerato il più grande calciatore ghanese della storia. Con le Black Stars ha segnato la bellezza di trentatré reti, vincendo anche la Champions League con l’Olympique Marsiglia– club con cui ha fatto registrare le cose migliori – nel 1993 ai danni del Milan e un Coppa d’Africa con il Ghana. Dopo l’esperienza transalpina ha tentato anche l’avventura in Italia con il Torino, vestendo il granata con alterne fortune dal 1994 al 1996.

Rabah MADJER

Uno dei giocatori algerini più forti di sempre, Madjer è sicuramente il più famoso esponente del suo paese in termini calcistici per via del suo famosissimo gol in finale di Coppa dei Campioni nel 1987 di tacco, prodezza che permise al Porto di battere in rimonta il Bayern Monaco. Ancor oggi il Tacco di Allah resiste nell’Olimpo delle reti indimenticabili.

Ruud GULLIT

Ruud è arrivato nella Capitale della Moda assieme a Van Basten nel 1987. Assieme a Rijkaard ed al Cigno di Utrecht, Gullit ha dato vita al trio di Tulipani che ha fatto le fortune del Milan di Sacchi. Fisico da lottatore, velocità da centometrista e una straordinaria attitudine al gol, tra cui la doppietta in finale di Coppa dei Campioni nel 1989 contro la Steaua Bucarest. La sua avventura rossonera finirà per via di alcuni dissidi con Capello, trovando la sua dimensione ideale con la maglia della Sampdoria. Vincerà anche un Europeo con gli Oranje nel 1988.

Luis Filipe Madeira FIGO

Pallone d’Oro del 2000, Luis è uno dei calciatori portoghesi più forti di sempre. Figo ha unito classe e tecnica in venti stagioni di altissimo livello divise tra Sporting Lisbona, Barcellona, Real Madrid e Inter. In carriera ha vinto tutto ciò che un calciatore può desiderare, tuttavia il grande rimpianto di aver fallito il successo con il Portogallo durante l’Europeo casalingo del 2004, perso in finale contro la sorprendente Grecia.

2012

Calciatore in attività: 

Zlatan IBRAHIMOVIC

Ancora oggi incanta e divide. Ibra, all’epoca nel pieno della sua carriera milanista, non ha mai annoiato, né in campo, né fuori, dando vita ad impensabili prodezze ed esaltanti giocate. Zlatan ha segnato in ogni modo possibile e tuttavia, malgrado i tanti titoli nazionali vinti, non è mai riuscito a conquistare l’agognata Champions League.

Leggende:

Franco BARESI

Una vita in rossonero: dallo Scudetto della Stella alla Serie B e poi sul tetto del mondo. Franco è stato il capitano più amato dal popolo milanista, un direttore d’orchestra in grado di armonizzare un’orchestra di virtuosisti, capace di dominare in Italia e in Europa grazie alla forza e alla coesione dei suoi interpreti. Nel 1994, dopo aver vinto il Mondiale del 1982 da spettatore, giocò la finale dei mondiali a soli venti giorni dall’operazione al menisco, disputando il match con una prestazione ai limiti dell’eroico e crollando soltanto ai rigori.

Eric CANTONA

Calciatore del secolo del Manchester United, così hanno sentenziato i tifosi del club dei Diavoli Rossi. Cantona è stato il simbolo della rinascita del club, l’uomo simbolo dei quattro titoli inglesi di fila di inizio anni ’90. Ricordiamo di lui gol ed eccessi, tutti rigorosamente col colletto alzato.

Lothar MATTHÄUS

Matthäus è stato uno dei simboli della Germania degli anni ’90, un giocatore così completo da riciclarsi al termine della carriera come uno dei centrali di difesa più forti del Mondo. Bandiera del Bayern Monaco e dell’Inter e vincitore del Pallone d’Oro nel 1990. Nella sua bacheca manca soltanto la Champions League, sfuggita in due occasioni con al termine di altrettante rimonte cocenti: quella col Porto nel 1987 e quella del 1999 contro il Manchester United.

PELÉ Edson Arantes do Nascimento

O Rey è il giocatore per eccellenza: la FIFA, contando le gare non ufficiali e i gol nelle giovanili, gli riconosce 1.281 reti, 761 in gare ufficiali, con il primato di Mondiali vinti, ben tre, a cavallo dal 1958 al 1970. Spesso gli viene rimproverato di non aver mai accettato la sfida di giocare in Europa, ma Tarcisio Burgnich ne è sempre stato convinto: Pelé avrebbe segnato altrettanti gol in Europa, memore di come la Perla Nera, più basso di venti centimetri, lo abbia sovrastato nella finale dei Mondiali del 1970, segnando un clamoroso gol di testa.