Privacy Policy Dal Brescia al Real Madrid: l'albo d'oro del Golden Foot è meraviglioso

Dal Brescia al Real Madrid: l’albo d’oro del Golden Foot è meraviglioso

18 Giugno 2020

I calciatori vivono di vittorie, trofei e medaglie che riempiono le loro bacheche e prestigiose statuette che popolano le loro mensole, a testimonianze dei trionfi che furono. Non tutti i trofei, però, sono uguali. E uno in particolare premia, oltre al talento, la professionalità, il carattere e il percorso umano degli interpreti del calcio: il Golden Foot.

Nel 2003 viene istituito un riconoscimento per i calciatori, con più di ventotto anni, che si sono distinti sul campo e non solo. Ulteriori parametri per l’assegnazione sono le doti morali, la storia personale e soprattutto l’essere considerato dalla comunità – calcistica e non – come un punto riferimento per i giovani. Esso viene assegnato in due categorie: “Calciatori in attività” e “Leggende”. Il primo viene assegnato al termine di una votazione online da parte degli appassionati che scelgono tra i candidati proposti, mentre le leggende vengono nominate da una commissione preposta.

Il premio, nella sua forma, rappresenta un unicum nel panorama calcistico: i vincitori lasciano l’impronta dei loro piedi sul lungomare del Principato di Monaco, in stile Walk of Fame di Hollywood. Del resto, Montecarlo rappresenta uno dei luoghi più glamour del Vecchio Continente.

Tra i vincitori del Golden Foot, soprattutto nella categoria leggende, troviamo il meglio della storia del gioco del calcio, veri monumenti che ne hanno scritto tra le pagine più prestigiose. Tra i piedi “impressi” ad imperitura memoria sul suolo monegasco c’è un solo calciatore che è riuscito a vincere il premio di leggenda e nella stessa annata essere nominato per il titolo di calciatore in attività: nel 2011 Javier Zanetti, capitano dell’Inter, ha sfiorato entrambi i riconoscimenti.

Di seguito, ecco tutti i vincitori dal 2003 ad oggi.

2003

Calciatore in attività: 

Roberto BAGGIO

A poche settimane dall’annuncio del ritiro, Roberto Baggio fu insignito del riconoscimento a coronamento di una carriera leggendaria tra Vicenza, Fiorentina, Juventus, Milan, Inter, Bologna e Brescia. Il rigore di Pasadena è l’unica macchia di una carriera poetica, la quale ci ha regalato emozioni che nessun altro atleta è stato in grado di pareggiare.

Leggende:

EUSEBIO

Dopo aver segnato ben 733 reti in carriera, vantando nella tua bacheca una Coppa dei Campioni e un Pallone d’Oro, Eusebio viene naturalmente invitato a porre le sue impronte sulla Walk of Fame del calcio. Per descrivere al meglio il talento della Pantera Nera è sufficiente raccontare di quando i dirigenti del Benfica di diressero in dal Mozambico per tesserarlo. Il giovane nativo di Lourenço Marques – la attuale Maputo, capitale dello Stato, ex colonia portoghese – venne chiuso in albergo per alcuni giorni in attesa di ricevere il permesso di lavoro, oltreché per esser posto sotto controllo dai dirigenti biancorossi in un luogo sicuro e al riparo dai tentativi di abbordaggio da parte di altre squadre.

Just FONTAINE

I giovanissimi non avranno familiarità con Fontaine, ma l’ariete francese è stato uno dei calciatori più influenti del calcio transalpino. L’attaccante nato a Casablanca, in Marocco, ha segnato trenta reti in sole ventuno gare con i Bleus, stabilendo il clamoroso record di segnature in un solo Mondiale: ben tredici nel 1958 in Svezia. Inoltre, con lo Stade Reims ed insieme al compagno di squadra Raymond Kopa, ha minato più di una volta l’egemonia del grande Real Madrid nelle prime edizioni della Coppa dei Campioni. Senza, tuttavia, riuscirci.

Diego Armando MARADONA

El Pibe de Oro o la Mano de Dios sono soprannomi famigliari anche a chi non ha nulla da spartire col mondo del calcio. Diego, seppur fuori dal campo abbia diviso l’opinione pubblica, in campo ha incantato diverse generazioni, palla al piede, dominando il Mondiale del 1986. Dopo le disavventure di Barcellona, durante nelle sette stagioni con la maglia del Napoli, Diego Armando Maradona ha letteralmente riscritto la storia del nostro calcio. Il tutto col suo magico sinistro.

Gianni RIVERA

Per il Golden Boy del nostro calcio la passerella monegasca è una conseguenza di una carriera eroica: Gianni era la punta di diamante del Milan che ha conquistato la prima Coppa dei Campioni del calcio italiano, aprendo di fatto l’epopea delle milanesi in Europa, oltre ad alzare la seconda Coppa dalle Grandi Orecchie del club rossonero. Rivera, inoltre, è stato uno dei protagonisti in Azzurro dell’unico Europeo vinto dalla nostra Nazionale nel 1968.

2004

Calciatore in attività: 

Pavel NEDVED

Pavel Nedved è stato una delle più grandi icone del calcio ceco. Sin dal suo arrivo a Roma ha mostrato un talento non indifferente, ma è nella Juventus che la Furia Ceca è esploso: con il Pallone d’Oro del 2003 viene riconosciuto il suo immenso talento, seppur in quella stagione visse il rimpianto di non poter giocare la finale di Champions League a causa di una squalifica rimediata nella semifinale di ritorno a Torino contro il Real Madrid.

Leggende:

Alfredo DI STEFANO

La Saeta Rubia è un monumento del calcio mondiale: Di Stefano è stato l’unico a segnare in ben cinque finalissime di Coppa dei Campioni diverse, stabilendo anche il record di marcature nelle finali con ben sette reti. Inoltre, vanta il primato di gol per un giocatore del Real Madrid nel Clasico con diciotto centri, oltre a vincere la Liga per ben otto volte.

Michel PLATINI

«L’abbiamo comprato per un tozzo di pane e lui ci ha messo sopra il foie gras». Gianni Agnelli ha commentato così l’acquisto di Michel Platini, che in cinque stagioni a Torino ha conquistato tutto ciò che un calciatore può desiderare: due Scudetti, una Coppa dei Campioni, una Coppa delle Coppe, una Coppa Intercontinentale e una Coppa Italia. Insieme a questa valanga di trofei, Platini è stato premiato con tre Palloni d’Oro consecutivi, che coincidono con altrettante vittorie della classifica dei cannonieri della Serie A.

Dino ZOFF

Dino Zoff è stato il pilastro della Ital-Juve che ha monopolizzato il nostro panorama calcistico tra gli anni ’70 e ’80. Un portiere leggendario, capace di non saltare neanche una gara di Serie A con la Juventus in ben undici stagioni – 330 gettoni – uniti a tantissimi titoli in bianconero e diversi primati in azzurro: è il calciatore più anziano ad aver vinto i Mondiali e l’unico italiano ad aver vinto sia i Mondiali che gli Europei.

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