Privacy Policy Troppi stranieri e pochi italiani? Qual è la verità? L’analisi degli ultimi trent’anni della Serie A - Pagina 4 di 6

Troppi stranieri e pochi italiani? Qual è la verità? L’analisi degli ultimi trent’anni della Serie A

8 Aprile 2022

2003-04 (745 calciatori): 232 stranieri (31%) – 513 italiani (69%)

Sarà che è nel suo DNA, ma l’Inter sembra essere la più decisa a guardare sul mercato estero per portare nuove energie alla squadra di Cuper, acquistando Kily Gonzalez, van der Meyde, Cruz e Karagounis, oltre ad Adriano e Stankovic durante il mercato invernale. Tuttavia, la palma del miglior acquisto straniero va ancora al Milan che centra l’acquisto di Kakà dal San Paolo: l’arrivo del brasiliano s’incastra perfettamente nello scacchiere di Ancelotti e la vittoria in campionato ne è la naturale conseguenza. Il fantasista carioca lega i reparti, corre, serve e soprattutto segna: nel suo primo torneo italiano è inarrestabile a dir poco. La Roma, invece, si rinforza con gli arrivi di Chivu dall’Ajax e di Dacourt dal Leeds United. Ma la sorpresa è costituita da Amantino Mancini: il brasiliano, acquistato dalla Roma nel gennaio del 2003 ed inviato a Venezia in Serie B per sei mesi di praticantato, costituisce la vera sorpresa del campionato. Si presenta con una rete al volo di tacco nel derby che è diventata un’icona e va addirittura in doppia cifra.

2004-05 (778 calciatori): 208 stranieri (27%) – 570 italiani (73%)

Aumenta il numero di squadre e, sorprendentemente, diminuisce quello degli stranieri nelle rose iscritte alla massima categoria. Dopo la delusione degli Europei in Portogallo vinti dalla Grecia, il collettivo ellenico guadagna diverse pedine e, assieme a Dellas, Karagounis e Vryzas, la Serie A scopre le “bellezze” all’ombra del Partenone: sbarcano nel campionato italiano anche Eleftheropoulos e Gonias (Messina), Katergiannakis (Cagliari) e Zagorakis (Bologna). Tuttavia, è ancora la Juventus a monopolizzare le manovre di mercato, portando in Italia l’astro nascente della Svezia: Ibrahimovic. Assieme all’ex talento dell’Ajax, i Bianconeri acquistano anche Emerson e Zebina dalla Roma, insieme a Mutu che arriva a gennaio dal Chelsea (via Livorno). L’Inter di Mancini, invece, acquista a parametro zero Cambiasso dal Real Madrid (assieme a Veron, Davids, Burdisso e Ze Maria), mentre la Roma – inizialmente affidata a Prandelli, poi sostituito da Völler – tessera Mexes e Mido. Lo Scudetto della Vecchia Signora, però, viene revocato quando esplode lo scandalo di Calciopoli.

2005-06 (811 calciatori): 221 stranieri (27%) – 590 italiani (73%)

L’onda della rivoluzione di Calciopoli si abbatterà sul torneo di Serie A poco prima dei Mondiali di Germania 2006. Ma in sede di campagna acquisti è ancora la Juventus a serrare le fila e l’arrivo di Vieira è la dichiarazione per iscritto dei Bianconeri di far sempre più sul serio e creare un nuovo ciclo. Con Capello in panchina il tricolore è d’obbligo, ma certo le altre non stanno a guardare. Gli stranieri aumentano sempre di più e il nome più altisonante che si presenta ai nastri di partenza è quello di Luis Figo che, finalmente, arriva nella Serie A ben dieci anni dopo il pasticcio fra Juventus e Parma, quando il lusitano firmò due contratti, sancendo di fatto il rinvio del suo sbarco in Italia.

2006-07 (843 calciatori): 227 stranieri (27%) – 616 italiani (73%)

Il terremoto di Calciopoli ha lasciato sulla strada parecchie vittime. Per la prima volta, la Juventus non sarà della gara, retrocessa in Serie B dalla giustizia sportiva. Con le concorrenti fiaccate dalle penalizzazioni, l’Inter si ritrova a farla da padrona e attinge a piene in casa Juventus per rinforzare la propria rosa, tesserando Ibrahimovic e Vieira, fondamentali per lo Scudetto finale. Sempre dal Brasile arriva Maicon, che farà la storia dell’Inter, prelevato dal Monaco per una cifra vicina ai sette milioni di euro Fa specie rivedere Ronaldo in Italia con la maglia del Milan, ma il Fenomeno dimostra di avere ancora molte frecce da scoccare al suo arco e le mani all’orecchio all’indirizzo dei sonori fischi del suo ex pubblico arricchiscono le diapositive (a loro modo) memorabili del torneo dominato dai nerazzurri di Mancini. Il Diavolo si scopre sempre più brasiliano, cercando di sostituire Shevchenko ceduto al Chelsea con Ricardo Oliveira, ma è un abbaglio della dirigenza. Per sua fortuna, il Milan brilla in Champions League, riuscendo a vendicarsi con gli interessi contro il Liverpool, vincendo per 2-1 la finalissima di Atene. Arriva in Italia, nel mese di gennaio, un uruguaiano dal gran talento in casa Palermo: si tratta di Edinson Cavani.

2007-08 (820 calciatori): 270 stranieri (33%) – 550 italiani (67%)

Aumenta di un buon 25% la quota di stranieri presenti nel campionato che saluta il pronto ritorno nella massima serie della Juventus, accompagnata da big come Napoli e Genoa che rivedono il palco della Serie A dopo diversi anni di esilio. La palma di straniero più pagato va ad Alexandre Pato che accetta l’offerta del Milan, il quale mette sul piatto venticinque milioni di euro per assicurarsi il precocissimo talento dell’attaccante dell’Internacional di Porto Alegre. La Vecchia Signora ha l’urgenza di riannodare i fili lasciati senza padrone prima del Mondiale teutonico e investe ingenti quantità di denaro per rinforzare la sua rosa: arrivano Andrade, Sissoko e Tiago, ma non brilleranno come auspicato. La Roma, invece, sostituisce Chivu ceduto all’Inter con il carioca Juan: sarà uno degli acquisti dal maggior rendimento qualità/prezzo considerati i neanche sette milioni investiti per il suo acquisto. A Napoli, invece, si costruiscono le fondamenta per il futuro: al San Paolo il presidente De Laurentiis porta lo slovacco Hamsik e l’argentino Lavezzi che, così tarda di qualche anno l’arrivo in Italia dopo l’abboccamento con il Genoa di qualche anni prima. Fa la gioia di tutti i cyber-allenatori, invece, l’arrivo alla Fiorentina di Vandenborre, vero e proprio fenomeno dei giochi di calcio manageriale. Peccato per la tifoseria viola che le cose, invece, andranno diversamente.

2008-09 (766 calciatori): 277 stranieri (36%) – 489 italiani (64%)

È l’anno dell’arrivo di Mourinho sulla panchina dell’Inter. Lo Special One è la star attorno al quale girano tutte le telecamere, curiose di carpire i segreti del tecnico chiamato a riportare i nerazzurri sulla cima d’Europa. I piani del portoghese si arenano ben preso in occasione degli ottavi di finale di Champions League, eliminato dal Manchester United. Ci si consola comunque con un nuovo Scudetto e il titolo di capocannoniere di Zlatan Ibrahimovic, preludio al suo addio al nerazzurro. Dimenticabile, invece, l’ingaggio di Quaresma, esplicitamente richiesto da Mourinho. Al Milan, invece, tutti gli occhi sono per Ronaldinho che sbarca a San Siro per aumentare il già nutrito contingente carioca agli ordini di Ancelotti. A gennaio arriva anche un giovane Thiago Silva. Si segnalano, invece, gli acquisti di Milito e Thiago Motta per il Genoa di Gian Piero Gasperini che arriva al quinto posto, rappresentando la vera sorpresa del torneo. I nomi nuovi sono anche quelli del talentuoso transalpino Jeremy Menez che sceglie la Roma per lanciarsi all’inseguimento del tricolore, mentre la Lazio risponde con l’ingaggio di Mauro Zarate che, giunto in prestito dall’Al-Sadd, stupisce tutti gli osservatori con tredici gol. La Juventus non muove tante pedine dal mercato estero, ingaggiando il roccioso mediano danese Poulsen dallo Schalke 04. Guarda invece ai giovanissimi la Fiorentina che, sotto la supervisione di Pantaleo Corvino, ingaggia Felipe Melo e Jovetic.