Privacy Policy Troppi stranieri e pochi italiani? Qual è la verità? L’analisi degli ultimi trent’anni della Serie A - Pagina 5 di 6

Troppi stranieri e pochi italiani? Qual è la verità? L’analisi degli ultimi trent’anni della Serie A

8 Aprile 2022

2009-10 (854 calciatori): 321 stranieri (37,5%) – 533 italiani (62,5%)

Dopo aver fallito l’anno precedente, Mourinho cede il suo pezzo da novanta per metter su una squadra più a sua immagine e somiglianza: ceduto Ibrahimovic al Barcellona, dalla Catalogna arriva Eto’o per dare l’esperienza continentale necessaria alla squadra. Assieme a lui, ecco Lucio dal Bayern Monaco, Milito e Thiago Motta dal Genoa, assieme al rifinitore Sneijder dal Real Madrid. I Nerazzurri andranno finalmente a segno anche in Europa, consentendo al presidente Moratti di coronare il suo sogno di bambino ed alzare al cielo la Coppa dalle Grandi Orecchie, come il suo papà. La Juventus, invece, è sempre più alla ricerca della sua identità ed acquista per cinquantadue milioni di euro complessivi i brasiliani Diego e Felipe Melo, ma anche questa volta i piani non riusciranno. Il Milan, invece, mette le mani sul Cacciatore: Klaas-Jan Huntelaar. L’attaccante olandese è stato acquistato a prezzo di saldo dal Real Madrid e, purtroppo per i tifosi del Milan, delude le aspettative. E non poco. Non è il modo migliore per consolarsi della cessione di Kakà proprio ai Blancos. Fa scalpore l’arrivo di Beckham a gennaio per sopperire allo stop invernale della MLS: l’inglese riesce ad illuminare il gioco dei rossoneri, nonostante passino gli anni. Prosegue, invece, la ricerca del Palermo di nuovi campioni del futuro e nell’estate 2009 ecco presentarsi al Renzo Barbera un giovane centrocampista argentino: Javier Pastore.

2010-11 (843 calciatori): 357 stranieri (42%) – 486 italiani (58%)

Lo Scudetto rimane a Milano, ma cambia sponda del Naviglio. Il Diavolo torna in cima alla classifica grazie al ritorno di Ibra che, dopo un anno a Barcellona, torna nel suo habitat naturale. Assieme a lui, giungono all’ombra del Duomo anche Robinho e Boateng, mentre fra gli acquisti non italiani più dispendiosi si segnalano gli arrivi di Milos Krasic (quindici milioni di euro) e Jorge Martinez (dodici) alla Juventus, mentre la Lazio investe 13,5 milioni per aggiudicarsi Hernanes dal San Paolo. Sempre di più si va verso il pareggio delle quote fra italiani e stranieri ed è emblematico il caso del Catania che si scopre come una vera e propria succursale argentina ai piedi dell’Etna.

2011-12 (815 calciatori): 357 stranieri (44%) – 458 italiani (56%)

Inizia l’era Conte e la Juventus inizia il regno più longevo nella storia del calcio italiano. Il tecnico salentino effettua un repulisti di tutti i passati acquisti, chiamando a sé Lichtsteiner, Vidal e Vucinic. Anche la Roma guarda al mercato estero per rinforzare la propria rosa Osvaldo, Lamela, Stekelenburg, Heinze, Bojan Krkic, Gago e Pjanic. Altresì fa il Napoli che, con gli arrivi di Inler, Cavani e Vargas domina le cronache di mercato. L’introduzione del fair play finanziario obbliga molti club a bilanciare gli acquisti con le vendite e in questa ottica si leggono gli acquisti in tono minore dell’Inter che ingaggia Forlan – poi inutilizzabile in Champions League – e Jonathan. Anche la Lazio si fa notare per gli acquisti “pesanti” in attacco: insieme a Miro Klose, ecco Djibril Cissé che, però, sarà una delle più grandi delusioni del campionato.  

2012-13 (885 calciatori): 416 stranieri (47%) – 469 italiani (53%)

Il colpo che fa sensazione è quello di Pogba che rinforza ulteriormente la Juventus, la quale veleggia verso il bis in campionato. Milan ed Inter affrontano dei profondi cambiamenti. A Milanello fanno le valigie Ibrahimovic e Thiago Silva, i quali vengono acquistati in blocco dal Paris Saint-Germain. L’Inter, invece, acquista Handanovic, Gargano, Palacio, Guarin e Kovacic. Ormai il ruolo di principale antagonista ai Campioni d’Italia è il Napoli che salutano gli arrivi di Behrami ed El Kaddouri e riportano alla base Insigne, dopo l’esperienza con il Pescara. A Palermo, invece, sbarca l’attaccante argentino Paulo Dybala.

2013-14 (1.087 calciatori): 501 stranieri (46%) – 586 italiani (54%)

Per la prima volta gli stranieri superano quota 500. E, almeno con i numeri fra le mani, non sembra essere un buon presagio in vista dei Mondiali che si disputeranno in Brasile. La Juventus, tuttavia, continua a puntellare il proprio organico: è ormai la padrona incontrastata del campionato italiano e l’arrivo di Tevez conferma le intenzioni dei Bianconeri di creare un dominio in pianta stabile. E le avversarie come rispondono? Il Napoli sostituisce Cavani – ceduto al Paris Saint-Germain – con Higuain che viene acquistato dal Real Madrid per quasi quaranta milioni di euro, mentre la Fiorentina accoglie un big come il tedesco Mario Gomez, il velocissimo colombiano Cuadrado e Pepito Rossi. La Roma, invece, risponde con l’innesto di Strootman: la Lavatrice Olandese sarà una delle principali sorprese della Serie A. Così come accade per Gervinho. Anche grazie all’ivoriano, i Giallorossi riescono a toccare il record di punti in campionato, anche grazie all’apporto di Rudi Garcia in panchina.

2014-15 (841 calciatori): 418 stranieri (49,7%) – 423 italiani (50,3%)

Photo: LaPresse – Spada

Gli italiani continuano ad essere in leggera maggioranza rispetto ai calciatori stranieri impiegati, ma le dinamiche della Serie A non cambiano granché. Accade ciò subito dopo il naufragio in terra carioca della Nazionale azzurra. Le dinamiche di mercato vedono coinvolto l’argentino del Verona, Juan Iturbe, movimentare le giornate d’estate di Juventus e Roma che si contendono l’esterno d’attacco messosi in luce coi gialloblù. La spuntano i capitolini che versano quasi venticinque milioni di euro nelle casse degli scaligeri e si candidano, così, ad insidiare lo Scudetto sempre più a tinte bianconere. La dirigenza giallorossa si svena, acquistando anche Manolas e Nainggolan dal Cagliari durante la stagione, ma seppur arrivi al secondo posto, i punti di distacco dalla Juventus sono diciassette. Alla Fiorentina, invece, arriva la sorpresa Salah, mentre la Lazio puntella la difesa con Stefan de Vrij, perno olandese e protagonista di un ottimo Mondiale. Il Napoli tessera Koulibaly.