Privacy Policy Caduta e rinascita del Giglio: i protagonisti della Florentia Viola

Caduta e rinascita del Giglio: i protagonisti della Florentia Viola

25 Maggio 2020

Il nostro inconscio spesso è capace di nascondere, o addirittura rimuovere, i ricordi spiacevoli dalla nostra vita. Capita molte volte di eliminare alcuni tristi frammenti che, in termini temporali, non sono poi così lontani dal nostro presente.

Se chiedessimo ad un tifoso della Fiorentina di andare a ritroso ed elencare i momenti più importanti della propria squadra del cuore a cavallo tra il ventesimo ed il ventunesimo secolo, sicuramente vi racconterà della notte di Wembley, quando Gabriel Omar Batistuta sparò la mitraglia dopo aver trafitto Seaman; oppure maledirà Edmundo, reo di essere partito per il Carnevale di Rio, abbandonando la nave in un momento tanto decisivo quanto delicato del campionato, con Batigol ai box a causa di un infortunio. Senza dubbio citerà il gol di Nuno Gomes al Franchi contro il Parma, che regalò a Firenze l’ultimo trofeo (la Coppa Italia 2001). Probabilmente si ricorderà anche della rovesciata di Osvaldo allo stadio Olimpico di Torino, che valse l’accesso in Champions League, nove anni dopo l’ultima volta (quella della mitraglia sparata a Wembley, appunto).

Ciò che probabilmente tenderà a non far riemergere saranno quei dodici mesi d’inferno, passati in C2 con un altro nome (Florentia Viola), un’altra maglia (bianca con una banda viola orizzontale) e un altro logo (il solo Giglio di Firenze, al posto dello storico stemma inserito un una losanga bordata d’oro). Quello della Florentia Viola è la parentesi che ogni tifoso fiorentino ricorderà con meno piacere, e senza alcun tipo di nostalgia. Ma che squadra era la Fiorentina? Anzi, scusateci, la Florentia Viola? Ve lo ricordavate che in attacco vantava calciatori del calibro di Alessandro Diamanti e Fabio Quagliarella, oltre all’idolo, bomber di Lipari, Christian Riganò? Probabilmente, neanche un tifoso viola se lo ricorda: il perché lo abbiamo spiegato prima. Ed è per questo che oggi vi ripresentiamo la rosa di quella squadra che vinse il Girone B di Serie C2 e rilanciò l’ascesa della Fiorentina verso il posto che le spettava: la Serie A.

Andrea IVAN

Andrea Ivan non salterà un minuto dell’intera cavalcata dei toscani verso il primo posto

Portiere d’esperienza, Andrea Ivan prese le chiavi della porta della prima nuova Fiorentina (Florentia Viola). Il fiorentino di nascita arrivò in viola all’età di trent’anni, ma vantava già quattro presenze in Serie A, disputate nella stagione 1998-99, quando difendeva la porta della Salernitana. Il 21 febbraio 1999, allo stadio Arechi di Salerno, nella gara contro il Parma, Andrea Ivan parò anche un rigore a un certo Hernan Crespo. Chiude la carriera nel 2007, sempre in Serie A, con la maglia dell’Atalanta, nell’ultima giornata del campionato, contro quel Livorno con cui passò tre stagioni, dal 1999 al 2002.

Francesco SCOTTI

Francesco Scotti ammira dalla panchina per tutto il campionato le gesta di Andrea Ivan

Il giovane Scotti arriva a Firenze ad appena vent’anni, in prestito dal Cittadella. È catalogato come un ottimo talento: cresce nel settore giovanile della Lazio, dove vince il Campionato Primavera nella stagione 2000-01. A Firenze, coperto da Ivan, non verrà mai schierato titolare, né subentrerà a partita in corso. Tuttavia, l’esperienza fiorentina diede il là alla sua carriera svolta nelle serie inferiori, partendo dal Montevarchi (Serie C2), passando per Fermana, Sansovino, Sangiovannese e Rimini. Oggi difende la porta del San Nicolò Notaresco, squadra abruzzese che milita in Serie D.

Giuseppe BARONCHELLI

Giuseppe Baronchelli veste la casacca della Viola per tutto il 2003: quindici presenze in Serie C2 e tre in Serie B

Con 43 presenze in Serie A e 124 in Serie B, Giuseppe Baronchelli fu un acquisto volto ad arricchire l’esperienza di una rosa che non poteva permettersi il minimo passo falso. Il difensore bresciano classe 1971 arrivò a Firenze dal Catania nella sessione invernale del mercato 2003, e diede un solido contributo nella seconda parte di stagione, con quindici presenze e un gol segnato su rigore nella sfida contro il Brescello del 13 aprile 2003 (4-2). L’anno successivo, in Serie B, non si affermerà, a causa di alcune incomprensioni col tecnico Cavasin. Chiude la carriera al Montichiari, nel 2006.

Roberto RIPA

Colonna centrale della difesa della Florentia Viola: quattro reti in trentuno presenze per Roberto Ripa

Insieme a Christian Riganò, quello di Roberto Ripa fu un grande acquisto del direttore sportivo, Giovanni Galli. Il difensore marchigiano arrivò a Firenze nell’estate del 2002, dopo essersi affermato in Serie A con le maglie di Udinese, Bari e Perugia, negli anni Novanta. Solidissimo difensore di grande saggezza tattica, Roberto Ripa fece la differenza in C2, diventando presto l’elemento imprescindibile della difesa gigliata, nonostante i trentacinque anni. Rimarrà in viola anche in Serie B, pur non trovando spazio. Nel 2004 smette di giocare, ma rimane nell’organigramma della società viola, come Team Manager, fino al 2016.

Luigi PANARELLI

Tredici gettoni con un gol per Luigi Panarelli durante la sua esperienza in Toscana

Il pugliese Panarelli arriva a Firenze dal Crotone. Vantava già un curriculum onorevole per imporsi nella quarta divisione italiana, con venti presenze in Serie A con le maglie di Torino e Napoli. In realtà, Panarelli deluderà le aspettative su di lui riposte: giocherà solamente tredici partite, e l’anno successivo la società viola lo cederà nel Taranto, sua squadra del cuore, di cui oggi è allenatore.

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