Privacy Policy Tutti i capocannonieri della B dal 1990 al 2010 - Pagina 4 di 7

Tutti i capocannonieri della B dal 1990 al 2010

5 Ottobre 2020

1998-99 – Marco FERRANTE (Torino) 26 gol

125 gol in maglia granata hanno impresso indelebilmente il suo nome nella storia del Torino. Da troppo tempo i piemontesi languono in Serie B e, dopo i fallimenti consumatisi negli anni passati per ritornare in Serie A, al crepuscolo del ventesimo secolo, la Curva Maratona trova finalmente sollievo nel suo implacabile istinto sotto porta. I ventisei gol di Ferrante valsero al Toro una cavalcata trionfale verso la Serie A, dove l’attaccante di origini napoletane seppe replicarsi con numeri sbalorditivi. 

1999-00 – Cosimo FRANCIOSO (Genoa) 24 gol

Ma quanto era forte Cosimo Francioso? Attaccante pugliese di 175 cm, rapido e autoritario in area di rigore. Dopo un lungo girovagare per l’Italia, conobbe a Genova, con la maglia del Grifone, la definitiva consacrazione, segnando 88 reti in 132 presenze. Zingaro del gol, Cosimo ha lasciato ben impressa la sua firma in ogni squadra che ha potuto fregiarsi delle sue prestazioni in attacco: dopo il quadruplo salto dalla C2 alla A nell’inverno del 1987 con la maglia dell’Avellino, il nome di Francioso viene ricordato con affetto a Ravenna (che trascina alla sua prima, storica promozione in Serie B), a Casarano (diciotto reti in Serie C1), a Lecce (insieme a Palmieri fonda un tandem d’attacco che porta i salentini in due anni dalla C1 alla A) e a Monza, prima di stabilirsi nella Superba e far le gioie dei tifosi genoani.

2000-01 – Nicola CACCIA (Piacenza) – 23 gol

Tecnicamente strepitoso e polivalente nel reparto offensivo: tutti gli allenatori vorrebbero in squadra un Nicola Caccia. Ad Ancona, Piacenza, Napoli e soprattutto Bergamo se lo ricordano molto, ma molto bene. Nella prima stagione del nuovo millennio, sulla panchina emiliana c’è Walter Alfredo Novellino che lo utilizza come punta centrale nel suo tridente. Dopo le ultime due prolifiche stagioni all’Atalanta, Nicola non sale in Serie A con gli orobici per tornare nella piazza che l’ha consacrato al grande calcio (quattordici reti nel 1995-96 nella massima serie). Al Leonardo Garilli non ce n’è per nessuno e Caccia tira fuori dal cilindro una stagione irripetibile che porta dritti alla promozione.