Privacy Policy Champions League: la classifica dei 50 gol più belli della storia

I 50 gol più belli della storia della Champions League (secondo France Football)

10 Maggio 2020

20. Stelios GIANNAKOPOULOS – 17 settembre 1997: OLYMPIAKOS – PORTO  1-0

Un contropiede magistrale non è detto che debba per forza concludersi nell’area di rigore avversaria per trovare la via del gol. Un esempio? Basta pensare al centrocampista greco campione d’Europa nel 2004, che conclude nel migliore dei modi un efficace ribaltamento di fronte con un missile da venticinque metri. Pireo chiama Houston!

19. Gheorghe HAGI – 12 settembre 2000: GALATASARAY – MONACO  3-2

Il Maradona dei Carpazi riceve palla sulla sinistra all’altezza della trequarti campo, alza la testa e incurante della distanza confeziona il momentaneo 2-0 con una fucilata di rara bellezza. Il bolide, con una precisione disarmante, si infila dritto nel sette. I classici gol dove i meriti del protagonista sono totali, annullando eventuali demeriti altrui.

18. Zlatan IBRAHIMOVIC – 23 ottobre 2013: ANDERLECHT – PARIS SAINT GERMAIN  0-5

Non è una novità. Spesso ci ha abituati alle giocate sopraffine, ai gol talmente belli che rimangono scolpiti nel tempo. L’ennesimo esempio di Ibracadabra arriva dal Belgio. Vittima sacrificale è l’Anderlecht, sommerso da cinque reti fra cui spicca la bordata da trenta metri del gigante svedese. Assolutamente imparabile. Meglio non farsi trovare sulla traiettoria: il ricovero in ospedale sarebbe assicurato.

17. George WEAH – 23 novembre 1994: BAYERN MONACO – PARIS SAINT GERMAIN  0-1

Non fosse per il colore verde dell’erba dell’Olympiastadion, potremmo quasi pensare ad una gara di sci, con lo slalomista Weah che, dopo uno scambio con un compagno, lascia sul posto il primo avversario, salta il secondo, entra in area, liquida il terzo e scarica un bolide alla destra del teutonico Kahn. Spedizione punitiva francese riuscita. Per il Trap sono dolori.

16. Marco VAN BASTEN – 25 novembre 1992: MILAN – IFK GÖTEBORG  4-0

Stadio Meazza di Milano. Il canto del cigno. La magia risuona quattro volte con i quattro gol dell’attaccante più forte al mondo che, per impreziosire ulteriormente la sua prova, trafigge sul 3-0 lo svedese Ravelli con una sublime rovesciata all’interno dell’area di rigore, su assist di Eranio. L’apoteosi è servita.